Condividi su facebook
Condividi su twitter
Un'iniziativa per lanciare un profondo e significativo messaggio etico-culturale a tutto il mondo venatorio ed alla società civile più in genere
colombaccio

In occasione della ricorrenza della Commemorazione dei defunti il Club della Palomba ripete la cerimonia iniziata un anno fa, quella del “Percorso della memoria” con la deposizione di una simbolica rosa rossa sulla tomba dei cacciatori che hanno dato tanto lustro e notorietà alla piccola frazione di Cecanibbi del comune di Todi, ormai riconosciuta come “Università delle palombe”, sede del Club della Palomba e della annuale “Sagra della palomba alla ghiotta e del piccione allo spiedo”.

Semplice cerimonia, ma ricca di significato valore civico, morale e storico-culturale. La delegazione costituita da Aldo Tracchegiani e Oliviero Bocchini, rispettivamente presidente e segretario del Club della Palomba si sono recati prima al cimitero di Cecanibbi e poi al cimitero vecchio di Todi e successivamente a quello di Massa Martana.
A Cecanibbi per ricordare la storia, l’eredità culturale e di etica venatoria di Enzo Settimi, Gino Batini, Ferdinando, Renzo e Idolo Beati, Fiorino e Giovanni Bocchini, Ulisse e Giuseppe Cardinali, Fortunato ed Angelo Conti, Vincenzo Serafini ed ultimo, in ordine di tempo, scomparso due mesi fa, Gioacchino Berrettoni, che per le loro capacità e bravura nella costruzione e gestione dei tipici appostamenti di caccia al colombaccio con sparo a fermo, hanno fatto di questa piccola comunità un punto di riferimento nazionale per tutto il mondo venatorio.

A tal proposito un piccolo aneddoto. Nella nota rivista mensile “Cacciare” n.5 dell’ottobre 2015 nell’articolo titolato “Scuole di pensiero: sparare al volo o a fermo? ” ad certo punto si legge il capitolo “Due luoghi simbolo” che inizia così “Il club della palomba di Cecanibbi (Pg) e l’armeria Saltarelli di Livorno sono due piccole fucine di aggregazione e di vita culturale….”
Successivamente la delegazione si è trasferita al cimitero vecchio di Todi per rendere omaggio alla tomba di Antonio Pinotti, storico presidente del Club della Palomba, che con la sua opera ha permesso ad una associazione pur piccola per numero di soci, di acquisire tanta notorietà e una credibilità istituzionale per il mondo venatorio sia in Italia che all’estero.

Il percorso della memoria 2017 è terminato al cimitero di Massa Martana per ripetere lo stesso gesto sulla tomba di Nando Rossi, presente anche il figlio Luciano, profondamente commosso per l’occasione; padre e figlio ambedue dirigenti di primissimo piano a livello nazionale ed internazionale della FITAV (Federazione Italiana Tiro A Volo), il padre Nando però, anche grande appassionato cacciatore di palombe ed amante e difensore dell’appostamento tipico umbro con sparo a fermo.
Seppur con un semplice gesto si intende, con questa iniziativa, lanciare un profondo e significativo messaggio etico-culturale a tutto il mondo venatorio ed alla società civile più in genere, per dire al cacciatore che vuole sparare, sparare e sparare: vada pure sui campi di tiro perché la caccia vera e rispettabile è un’altra cosa! È un messaggio in perfetta sintonia con lo spirito della manifestazione Zefiro 2017-2018 che si concluderà il prossimo febbraio con un importante convegno nazionale dove saranno presentate le modifiche alla vigente legge 157/92, legge ritenuta ormai superata a 25 anni dalla sua entrata in vigore.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter