Condividi su facebook
Condividi su twitter
Il sindaco Nicola Alemanno avrebbe utilizzato le precedute di emergenza del sisma per una struttura non direttamente dedicata ai terremotati
nicola alemanno-norcia

La realizzazione del presidio di sicurezza “Casa di Ancarano” a Norcia ha provocato la messa sotto indagine del sindaco di Norcia Nicola Alemanno da parte della Procura di Spoleto.
Il sindaco è stato accusato di aver autorizzato la realizzazione della struttura, utilizzando le precedute di emergenza del sisma in maniera indebita, in quanto la struttura in questione non doveva essere direttamente dedicata all’accoglienza dei terremotati. La Casa di Ancarano, che ha la funzione di essere un punto di riferimento per la collettività nursina in questo periodo di emergenza post sisma e per altre emergenze future, è costata 750 mila euro, con fondi pervenuti interamente da donazioni private.

Sulla questione si è espresso anche il Consigliere Regionale Claudio Ricci, che ha difeso l’operato del sindaco nursino.
“Il sindaco di Norcia Nicola Alemanno – dice Ricci – ha operato bene e con efficacia dopo il sisma, illogico contestare da parte della magistratura un centro servizi, Claudio Ricci: intervenga con urgenza il capo dello stato.
Da oltre un anno, in consiglio regionale Umbria, (basta vedere i verbali) rilevo che l’impostazione delle fasi di emergenza e ricostruzione dopo il terremoto, nel centro Italia, è definita con “norme troppo complesse, che non semplificano” e anzi creano problemi a comuni e regioni nonché ritardi.
Quando c’è un sisma, come in una “guerra”, si deve agire rapidamente in deroga a tutte le normative altrimenti ci si blocca. è quello che sta avvenendo con pochi poteri lasciati a comuni e regioni e dopo un anno e mezzo ancora siamo alle “casette” che dovevano essere per l’emergenza.
Addirittura un sindaco come Nicola Alemanno (Norcia) bravo, competente e operativo (che ha fatto più di un “miracolo” vista la situazione) viene “indagato” per aver agito velocemente facendo il suo dovere: realizzare (con una donazione, quindi senza costi per lo stato), in una zona terremotata, un centro di ritrovo socio culturale e per servizi di natura pubblica.
Credo che la “misura sia colma” e ora il capo dello stato deve intervenire in una situazione implosa nelle carte e fra le normative. Per quanto attiene al commissario di governo per il sisma sarebbe bene che si attribuisse la funzione a persona competente che abbia avuto pregresse esperienze su questi temi”.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter