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La decisione del Tar Umbria che, nei giorni scorsi ha annullato il rendiconto dell’esercizio finanziario 2015, il documento unico di programmazione e il bilancio di previsione 2016-18 del Comune di Marsciano, sottolinea ulteriormente che il modo di amministrare e governare del PD è fallimentare. Dopo decenni di governo di questo Comune come se fosse “cosa loro” , finalmente l’agire di Todini e compagni, improntato ad un disinvolto uso anche di leggi e regolamenti – soprattutto se posto a difesa dei diritti dell’opposizione – ha ricevuto una nuova battuta d’arresto.

Ancora una volta gli esponenti del PD locale difendono (così si legge sui giornali) con arroganza l’indifendibile operato di chi, in palese violazione della normativa, ha messo l’opposizione nell’impossibilità di valutare adeguatamente i documenti valutativi ed illustrativi del bilancio , tanto che i giudici amministrativi hanno doverosamente stigmatizzato tale vicenda, annullando quindi gli atti del Comune assunti in violazione.

Ma stavolta il PD dovrà arrendersi all’inevitabile: è finito il tempo in cui qualunque decisione e scelta più o meno importante , veniva assunta senza la dovuta attenzione e rispetto dei diritti della collettività , nella consapevolezza che tanto il consenso dei cittadini sarebbe rimasto immutato.

La musica è cambiata  e alle elezioni comunali del prossimo anno , i marscianesi lo dimostreranno anche con scelte finalmente diverse su chi sarà chiamato ad amministrare questa città .

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