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In data 13 settembre 2018 si è svolta una conferenza stampa di presentazione del nuovo servizio di raccolta differenziata che dovrebbe partire da maggio 2019, a cui non ho potuto partecipare in quanto non ho avuto modo di leggere su nessun organo di stampa locale né sui social di tale evento (mia distrazione?). Ciò non mi ha consentito di rivolgere domande puntuali in merito per cui mi avvalgo dell’ospitalità della stampa locale.

Non si evince se il calcolo sarà effettuato su organico e secco residuo oppure, come solo sul secco residuo (come avviene di norma). Per il centro storico si parla di mini isole ecologiche ad accesso controllato ma non viene indicato come si accede (tessera sanitaria? card gest? chiavetta?). Sempre per il centro storico si fa riferimento alla contabilizzazione degli svuotamenti senza indicare quali, visto che tale affermazione è inserita in una frase subito dopo le mini isole ecologiche, il che farebbe supporre che si contabilizza quel tipo di conferimento. Certamente non sarà cosi ma non si capisce.

Finalmente si passa ad un ritiro organico domiciliarizzato. Per questo si indica che saranno consegnati contenitori domiciliari, mi auguro che questi siano composti da biopattumiera areata, sacchetti biodegradabili o in carta e mastello da esposizione accompagnati da idoneo calendario con frequenza tre volte settimana.

Non si comprende, invece, perché applicare un tag su TUTTI i contenitori in uso e non solo su quello del secco residuo che è l’effettivo parametro di calcolo per la tariffa puntuale. Certo si potrebbero conteggiare anche la carta, la plastica ed i metalli ma con quale criterio? Gli svuotamenti sarebbero in positivo ovvero ci vengono accreditati euro? Complicato, forse troppo. Per questo si calcola solo sul secco residuo con il principio più secco fai più paghi (significa che non hai differenziato).

Inoltre prima di applicare tag sarebbe il caso di pensare a sostituire i contenitori ormai giunti a fine vita alcuni dei quali senza più coperchi (a proposito tali coperchi non ci sono….però andiamo a mettere i tag…).

Il nodo resta il secco residuo per il quale non pensabile utilizzare i vecchi carrellati 240lt in dotazione attuale in gran parte delle utenze, per non parlare dei 660 o 1100lt ancora peggio. Perché? Semplice. In genere si conteggia il conferimento del secco (schema n. svuotamenti in funzione dei componenti familiari) e l’utilizzo di un contenitore grande non consente un controllo del materiale (operazione fondamentale). Nel secco ci deve andare pochissimo ed un contenitore capiente incentiva ad aumentare le quantità e non è pensabile continuare ritiri mensili. A ciò si aggiungono due criticità. La prima riguarda il posizionamento dei contenitori attuali, spesso posizionati alla mercé di cittadini di passaggio e occasione di errati o inopportuni conferimenti, e che quindi andrebbero posizionati in luogo privato (per questo meglio contenitori più piccoli). La seconda riguarda la gestione dei pannolini, pannoloni ecc.. che, essendo rifiuto secco residuo che andrebbe a gravare sul calcolo dei conferimenti ai fini della tariffa puntuale.

Comprendo che siamo ad una prima fase ma forse qualche elemento di maggior dettaglio sarebbe stato auspicabile.

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