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A qualcuno piace far credere che i problemi siano stati risolti con un gemellaggio: purtroppo non è così...
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In merito alla notizia apparsa nei giorni scorsi (http://www.iltamtam.it/2018/10/01/massa-e-bassano-in-teverina-verso-il-gemellaggio/) e relativa alle celebrazioni svoltesi domenica 30 settembre 2018 presso l’Abbazia dei Santi Fidenzio e Terenzio sento il dovere, come cittadino e parrocchiano di Massa Martana, di fare alcune precisazioni su quanto riportato nell’accennato articolo. Non posso infatti rimanere in silenzio quando leggo certe affermazioni: “I fedeli massetani convenuti, hanno potuto riapprezzare, dopo molti anni, in un’atmosfera festosa, il fascino del sacro luogo, cui da sempre sono  rimasti affezionati, prescindendo dalle traversie che ne intralciavano la fruizione. Risolta legalmente la questione, l’Abbazia è tornata nella piena fruibilità della Parrocchia San Felice di Massa Martana, che ne disporrà ormai al pari di tutte le altre chiese ubicate nell’ambito di sua spettanza”.

Affermare questo significa dire che fino a domenica 30 settembre 2018 nulla più si faceva in quella chiesa e che si è ricominciato a frequentarla proprio in occasione della visita della delegazione del Comune di Bassano in Teverina; significa affermare che tutti i problemi gravanti su uno dei monumenti più insigni del territorio massetano e del comprensorio tuderte sono stati tutti finalmente risolti e che tutto si va svolgendo per il meglio. L’estensore dell’articolo dovrebbe ben sapere che le cose non stanno così, ma in un mondo sempre più dominato dalle apparenze, quello che conta è solo il messaggio che si vuol far passare: tutto è stato risolto, adesso si farà un bel gemellaggio nel nome dei due Santi martiri.

Chiariamo subito, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che se l’uso dell’Abbazia dei Santi Fidenzio e Terenzio è tornato nella piena disponibilità della parrocchia e della collettività massetana sin dal 2009 (non dal 30.09.2018), il merito è solo di chi, parroco nel lontano 2001, ha intrapreso e portato avanti una importante battaglia legale che è terminata in Cassazione solo lo scorso anno. La Parrocchia di Massa Martana, nel suo essere entità locale della Chiesa Cattolica, ha quindi fatto la sua parte.

Cosa invece, nel corso degli anni, ha fatto di concreto la pubblica amministrazione per risolvere le diverse questioni ruotanti intorno all’Abbazia dei Santi Fidenzio e Terenzio? Nulla, eccezion fatta per gli interventi e le sollecitazioni delle istituzioni preposte alla tutela e alla difesa del patrimonio culturale.

Cosa ha fatto ancora il Comune di Massa Martana nel suo essere entità locale dello Stato Italiano, circa l’accertamento di proprietà del sacro edificio in capo al Fondo Edifici di Culto? Ancora meno degli altri. Eppure stretti rapporti tra i due enti ci sono stati, ‘favoriti’, nell’accezione positiva del termine, anche dalla sintonia di colore tra l’Amministrazione massetana ed il Governo precedente, ma solo per quanto riguarda altri due edifici di culto del territorio, che il Comune ha sempre affermato essere di sua proprietà, salvo poi ‘scoprire’ la loro appartenenza allo stesso F.E.C. che, ricordiamo, fa capo al Ministero dell’Interno.

Tornando all’Abbazia dei SS. Fidenzio e Terenzio, altre questioni, non meno importanti, riguardano la manutenzione delle strutture e delle opere presenti, la libera fruizione della strada d’accesso al monumento e il degrado generale che regna sovrano nella parte posteriore del sacro edificio; problemi di cui la responsabilità sembra essere di nessuno; problemi che potranno essere risolti solo con il definitivo accertamento di proprietà della chiesa e degli annessi, sia nel caso che la stessa sia in capo al Fondo Edifici Culto, come sembra essere sempre più certo, sia nel caso venga riconosciuta al privato.

Per concludere una considerazione sul nuovo patto di gemellaggio che sarà a breve stipulato: bella, anzi lodevole iniziativa, arrivata però, alla luce di quanto sopra esposto, in tempi del tutto prematuri. Peccato! Se si fossero risolti tutti i problemi sopra enunciati, sarebbe stata la degna conclusione di un impegno concreto e disinteressato da parte del Pubblico, che fino ad oggi c’è stato solo a parole, mentre ancora molto rimane da fare.

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