Condividi su facebook
Condividi su twitter

Il giorno del Ricordo è stato istituito per ricordare e non per mistificare la realtà. Ricordare significa raccontare con esattezza ciò che è avvenuto senza piegare la realtà dei fatti alle proprie convenienze.

“Todi non dimentica” scritto dall’amministrazione comunale di ultradestra guidata da Ruggiano ci sembra fuori luogo. Sarebbe stato più appropriato scrivere “Noi ci ricordiamo solo quello che ci fa comodo”. E sì! Perché scrivere che “migliaia di Italiani furono uccisi in quanto Italiani” è una forzatura per far passare l’idea degli “italiani brava gente” e i partigiani comunisti di Tito come spietati massacratori.

Ricordare significa ricordare tutto, compreso che gli infoibati per la stragrande maggioranza erano fascisti finiti nelle foibe dopo 23 anni di soprusi perpetrati sulla popolazione slava. Ricordare significa raccontare le leggi fasciste del ’23 relative all’assimilazione forzata delle popolazioni slave di Fiume e della Dalmazia con la cosiddetta Italianizzazione Fascista. Ricordare significa raccontare che c’era una guerra terribile e che nel ’41 ci fu l’invasione della Jugoslavia da parte del regio esercito. Ricordare significa parlare dei crimini di guerra, delle fucilazioni di massa che l’esercito italiano e i fascisti perpetrarono con efferatezza insieme agli ustascia Croati; come quello del 12 luglio ’41 nella cittadina di Podhum, dove vennero uccisi tutti i maschi dai 16 ai 64 anni, il resto della popolazione venne deportata nei campi di concentramento e le case vennero incendiate. Ricordare significa che il dramma degli esuli non fu voluto dal governo Jugoslavo uscito vittorioso dalla guerra di liberazione, ma dal trattato di Yalta prima e poi dal trattato di Parigi che vide il governo italiano firmare la cessione di quei territori.

Una volta ricordato tutto questo allora si può inquadrare correttamente la drammaticità delle Foibe, della risposta violenta dei partigiani Titini alla violenza subita per un quarto di secolo, e delle tante vittime innocenti gettate nelle foibe insieme ai fascisti. Ricordare tutto appunto.

Non si può pretendere questo da una amministrazione che si è anche “dimenticata” della Festa Nazionale di Liberazione. Liberazione dall’oppressione nazifascista che tanti danni ha fatto anche in Istria e Dalmazia. Non è che forse l’amministrazione è fascista?

La sezione del Partito Comunista della media valle del Tevere invita tutta la cittadinanza all’iniziativa pubblica dal titolo: “La storia va raccontata tutta! Guerra, occupazione, annessione. Per una lettura storica dei nostri confini orientali” che si terra a Todi presso la Sala Tiberina domenica 17 febbraio alle ore 17:00 alla presenza del ricercatore storico Massimo Recchioni.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter