Gli spettacoli gratuiti di Concato, di Mogol e della Ruggero sono, senza dubbio, alcuni dei fiori all’occhiello dell’estate Tuderte ed è un vero peccato averli confinati in uno spazio non del tutto appropriato. È, infatti, indecifrabile la scelta di assegnare il palcoscenico inedito di Piazza del Montarone a quegli eventi di sicuro richiamo, che potevano ben pretendere di essere rappresentati nella miglior cornice della città; questa, invece, è stata interdetta senza una plausibile ragione.
La nuova location, difficilmente accessibile ai disabili, si è mostrata subito inadeguata, sia per il calibro degli artisti che vi si sono esibiti, sia per l’organizzazione che l’ha interessata e che ha palesato molta approssimazione e falle varie. Ha, infatti, destato perplessità l’aver lasciato confluire, in un luogo semi intercluso, tante persone senza averne regolato preventivamente l’accesso, viste anche le dimensioni e le caratteristiche della piazza che, specialmente, in occasione del primo concerto, si è riempita in modo eccessivo rispetto alla sua capienza. Il ritiro di un ticket gratuito, ad esempio, già positivamente sperimentato, avrebbe consentito agli spettatori di godere comodamente lo spettacolo senza costringerli a far tesoro del noto proverbio secondo il quale “chi prima arriva meglio alloggia!” Le autorità competenti ne avranno senz’altro valutato, sotto il profilo della sicurezza, l’idoneità in conformità alle specifiche norme vigenti, ma, dopo due concerti, si è avuta l’impressione che quella piazza, che non contempla né un settore per il personale di assistenza e di soccorso, né corridoi e vie di fuga sufficientemente individuati e lasciati liberi, non garantisca del tutto l’incolumità del pubblico.
L’apposizione di foglietti di fortuna sulla ringhiera posta sulla via San Lorenzo, a monte della stessa, che specificano che quell’area è fuori dalla zona di concerto e che è vietato l’appoggio a quell’affaccio (divieto totalmente disatteso), suggerisce l’idea di una decisione presa in corsa, convalidata, pure, dalla circostanza che per il concerto di Mogol era già stata individuata la Piazza del Popolo (vedi locandina). Tale aspetto sarebbe stato sottolineato anche dal Maestro che, alla fine della performance, dopo aver dato atto che tutto era andato bene, avrebbe anche aggiunto che la cura era peggio della malattia. La nuova location, che appare rimediata, è senz’altro “rimandata” per le molte insufficienze che ha evidenziato nel confronto impari con l’unico spazio cittadino che, non a caso, da secoli si fregia del titolo di “Piazza”, senza determinativo. In realtà, a parte qualche eccezione, gli appuntamenti programmati dall’amministrazione comunale per l’estate 2019 non prevedono il suo utilizzo. Neanche il Todi Festival disporrà di quell’ ineguagliabile palcoscenico, poiché lo spettacolo finale della kermesse, che quest’anno sarà il concerto di Simone Cristicchi, sarà “sacrificato” alla calura del teatro comunale.
Non è facile interpretare le scelte operate dall’amministrazione comunale che, di fatto, tolgono la possibilità di stare comodamente seduti in Piazza, come se si fosse in platea, a godersi gli spettacoli che da sempre arricchiscono le notti dell’estate Tuderte. Da qui a settembre, solo a pochi eventi è stato, infatti, riservato il privilegio di beneficiare di quella tradizionale cornice che, se non erro, non richiederanno né la costruzione di un palco né l’allestimento di una platea con collocamento di numerose sedute.
È interessante evidenziare che il depauperamento culturale della Piazza getta interrogativi inquietanti sul progetto, ancora ignoto ai cittadini, a cui l’ha destinata chi comanda nel Palazzo. È, infatti, del tutto incoerente che la Piazza, vietata di giorno anche per la breve sosta, guardata a vista dai vigili e dagli ausiliari del traffico che non concedono tolleranza alcuna ai trasgressori, al calar delle ombre si offra, senza alcun pudore, al parcheggio selvaggio! Che fine ha fatto la barriera di fiori che fino a poco tempo fa presidiava la zona pedonale? Che fine ha fatto il progetto di riqualificazione del centro storico, la sicurezza del traffico e della circolazione che hanno giustificato la piantumazione dei famigerati paletti?
Stiamo forse assistendo ad un ripensamento, ad una nuova rimodulazione o funzione degli spazi esistenti in Piazza del Popolo? A che giova l’accesso al centro storico, con possibilità di parcheggio in sosta vietata sulla Piazza e dintorni, quando i negozi sono ormai chiusi? Per continuare a vendere il target della città più vivibile del mondo non credo che siano sufficienti i 10.000 euro concessi per farne pubblicità urbi et orbi.
- Roberta Marchigiani, Segretaria Circolo PD Todi Centro
- 31 Luglio 2019
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