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Nella regione già nel 2016, coloro che non vanno alla Messa hanno superato quelli che la frequentano almeno una volta alla settimana; solo il 21,1%  degli umbri frequenta la chiesa
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Nel 2018, per la prima volta da sempre, in Italia il numero delle persone oltre i 6 anni che frequentano a scopi religiosi un luogo di culto almeno una volta a settimana viene superato da coloro che invece non lo frequentano mai (sempre a scopo religioso, non contando quindi le visite per turismo e cultura). È il segno eloquente di un potente processo di secolarizzazione avvenuto negli ultimi decenni e che, come evidenziano i dati, è proceduto inesorabile nel periodo che viene preso in considerazione dal Rapporto Mediacom043 (gli anni che vanno dal 2001 al 2018, in sostanza l’ultimo ventennio).

I numeri sono eloquenti. Nel 2001 in Italia frequentava un luogo di culto il 36,4% della popolazione sopra i 6 anni d’età, a fronte del 15,9% che non lo frequentava mai. La forbice a favore di coloro che frequentavano almeno una volta a settimana un luogo di culto era quindi di 20,5 punti percentuali.

La forbice nel periodo considerato si stringe costantemente negli anni e nel 2018 avviene la svolta: i frequentanti (almeno una volta a settimana) sono scesi al 24,9% (dal 36,4% del 2001, con un calo di 11,5 punti percentuali), mentre gli italiani che non frequentano mai un luogo di culto sono saliti al 25,6% (dal 15,9% del 2001, quindi con un aumento di 9,7 punti percentuali) della popolazione. In altre parole, i secondi hanno superato i primi.

In valori assoluti in Italia nel 2001 i frequentanti almeno una volta a settimana erano 19,475 milioni, scesi via via a 14,264 milioni nel 2018, con una perdita di 5,211 milioni di persone, mentre coloro che non frequentano mai è salito nello stesso periodo da 8,508 a 14,67 milioni (+6,162 milioni di persone).

Per dare un’idea più chiara delle dimensioni di ciò che è avvenuto si possono mettere a confronto le variazioni percentuali tra l’ultimo e il primo anno (il 2018 e il 2001) del periodo considerato dal Rapporto. Il numero di coloro che frequentano un luogo di culto almeno una volta la settimana crolla del 26,8%, mentre il numero di coloro che non frequentano mai sale di ben il 72,4%.
In sostanza, il sorpasso avviene non solo per la caduta del numero di coloro che frequentano almeno una volta a settimana, ma soprattutto per il forte incremento di coloro che non frequentano mai.

Vediamo l’andamento in Umbria. La svolta, ossia il superamenti del numero di coloro che non frequentano mai un luogo di culto rispetto al numero di coloro che lo frequentano almeno una volta a settimana, è avvenuta in Umbria nel 2016, due anni prima del dato italiano.

Dopo l’anno della svolta, l’indifferentismo religioso in Umbria ha continuano ad allargarsi velocemente: nel 2018 nella regione i frequentanti almeno una volta a settimana sono il 21,1% (177mila persone) della popolazione oltre i sei anni d’età, i mai frequentanti il 26% (218mila persone). In altre parole, i mai frequentanti superano di 41mila i frequentanti.

Guardando all’arco considerato dal Rapporto Mediacom043, tra il 2001 e il 2018 la percentuale sul totale della popolazione di coloro che frequentano almeno una volta a settimana è sceso in Umbria dal 29,7% al 21,1% (-8,6 punti percentuali), mentre coloro che non frequentano mai sono passati dal 15,6% al 26% (+10,4 punti percentuali). In altre parole, il saldo tra frequentanti e mai frequentanti è passato in Umbria, tra 2001 e 2018, da +14,1 a -4,9 punti percentuali.

In valori assoluti, nella regione i frequentanti sono crollati tra il 2001 e il 2018 da 232mila a 177mila (55mila, pari -23,7%), mentre i mai frequentanti sono saliti fortemente, passando dai 122mila del 2001 ai 218mila del 2018 (+96mi, pari a +78,7%). In entrambi i casi, sia sul calo dei frequentanti che del boom di non frequentanti, i dati umbri sono superiori alla media nazionale.

Il risultato è che, nel 2018, l’Umbria è, tra le 20 regioni italiane, la quattordicesima per partecipazione religiosa e la decima per percentuale di popolazione che non frequenta mai luoghi di culto.

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