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Valentino Nizzo, da tre anni alla guida una delle più importanti esposizioni italiane, si sta imponendo all'attenzione generale per l'attività propulsiva messa in campo in questa fase di emergenza sanitaria e sociale ma anche culturale
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Il Sarcofago degli sposi, l’Apollo di Veio, il Centauro di Vulci: sono soltanto alcuni dei tesori custoditi nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, a Roma, uno dei più importanti d’Italia e, nel suo genere, al mondo, forte di settemila pezzi esposti e di altri centomila disponibili nei depositi. A dirigerlo, ormai da tre anni, c’è un tuderte: Valentino Nizzo.

Dopo aver fanno notizia, ai tempi del Ministro Bonisoli, per la temporanea revoca dell’autonomia, riconosciuta in precedenza dalla riforma Franceschini, il museo è da tempo al centro dell’attenzione nazionale per l’attività propulsiva messa in campo ed ora addirittura intensificata durante questa fase di emergenza socio-sanitaria ed anche culturale.

Grazie all’iniziativa e alla competenza del suo direttore, infatti, si sono moltiplicate le iniziative di comunicazione sul web, con decine di visite guidate interattive, alcune delle quali legate a ricorrenze particolarmente significative, quale ad esempio, di recente, il Natale di Roma, oppure sulla libertà e la tirannia, il 24 aprile. Non semplici video o collegamenti ma dei veri e propri eventi culturali.

Valentino Nizzo nel corso del mandato si è imposto per capacità e spirito di iniziativa, con nuove formule di abbonamento ma anche cura della manutenzione, della sicurezza e di azioni di modernizzazione, appunto, anche nella comunicazione di ciò che un museo rappresenta per la collettività.

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