“Fattoria Sociale in Rete”: è il nome del progetto-convenzione sottoscritto, sabato 6 giugno, all’Istituto Agrario di Todi, dal dirigente scolastico del Ciuffelli-Einaudi Marcello Rinaldi, dal presidente della Cooperativa Sociale Laboratorio Verde Crispolti e da quello dell’associazione onlus Insieme per volare, soggetti che già da tempo collaborano per l’inserimento dei ragazzi disabili e di giovani a rischio di marginalità sociale, sia in età di istruzione che usciti dall’obbligo scolastico.
Si tratta di un’esperienza legata alle attività agricole dell’azienda agraria annessa alla scuola, che funziona da anni anche da fattoria didattica. L’idea è quella di un luogo e spazio organizzato per tentare esperienze ponte con il mondo del lavoro e progetti di vita per gli studenti e persone adulte disabili o comunque vulnerabili. Un percorso educativo-formativo, quindi, in un contesto occupazionale, attraverso il quale strutturare progetti di apprendimento professionalizzanti, favorendo, altresì, la socializzazione e la permanenza nel contesto lavorativo di un’azienda agricola sociale.
Nello stile fortemente pragmatico della scuola agraria tuderte, la convenzione arriva a formalizzare rapporti che sono stati già sperimentati e che hanno conosciuto uno scatto in avanti grazie alle attività dei ragazzi del “Laboratorio Verde Crispolti”, ai quali si deve la riqualificazione delle serre, la gestione organizzata di due orti, l’avvio dell’allevamento di polli di razze antiche ed anche il potenziamento dell’apicoltura e della lavorazione del miele. “Attività a cui si aggiunge – spiega con orgoglio Luigi Campi, presidente della Cooperativa – anche il recupero di alcuni oliveti abbandonati per la produzione di olio di alta qualità e la conduzione di un piccolo vigneto di Grero, vitigno di origini antichissime protagonista di un progetto di recupero con a capofila proprio l’Istituto Ciuffelli”.
Con questa iniziativa – sottolinea il Preside Rinaldi – “vogliamo offrire contesti di inclusione sociale, di benessere, di riabilitazione e cura non medicalizzati in grado di ridisegnare il sistema attorno a valori, connotati e modelli completamente diversi dal passato, con una visione sistemica e di ampio respiro”. La nuova convenzione mette a sistema, appunto “in rete”, le sperimentazioni condotte in questo ambito “per dare vita finalmente – si legge in una nota stampa – ad un modello di agricoltura sociale in grado di affrancarsi gradualmente dalle politiche assistenziali ed ambire ad una auto-sussistenza economica”. Le produzioni ottenute, infatti, vengono già commercializzate nella Bottega Montecristo con una linea etico-solidale che destina i proventi alla stessa fattoria sociale.