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La Governatrice ha sottolineato come la velocissima progressione dell'epidemia abbia imposto di attuare celermente il piano già preventivato della riorganizzazione sanitaria in cui entra a far parte anche l'ospedale della città dei due mondi
tesei ordinanza

La situazione epidemiologica legata alla diffusione del covid-19 è difficile in tutta Italia e l’Umbria non fa eccezione. Di conseguenza, la velocissima progressione dell’epidemia, impone di attuare celermente il piano già preventivato della riorganizzazione sanitaria in cui entra a far parte anche l’ospedale di Spoleto dove rimarranno a disposizione dei malati “non covid” la maggior parte dei servizi tra cui anche un punto di primo soccorso per i codici bianchi, verdi e gialli (critici), che sono la maggior parte di quelli trattati nel nosocomio spoletino. Alla fine dell’emergenza, che ci si augura avvenga prima possibile, tutto tornerà alla normalità, anche con maggiore efficienza. Lo ha detto stamani la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, nel corso di una conferenza stampa con al centro la riconfigurazione dell’ospedale “San Matteo degli Infermi” che, in seguito all’ordinanza n. 67 firmata dalla presidente Tesei, viene integrato nella rete umbra degli ospedali Covid.

All’incontro sono intervenuti, oltre alla presidente Tesei, l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, il capo di Gabinetto della presidenza, Federico Ricci, il direttore regionale alla Sanità, Caudio Dario, il commissario dell’Usl Umbria 2, Massimo De Fino, e il direttore sanitario, Camillo Giammartino.

E’ stato precisato che all’ospedale di Spoleto, in particolare per il pronto soccorso, non vi è stata nessuna interruzione di servizio. Il pronto soccorso, nel piano riorganizzativo temporaneo, sarà utilizzato per i malati covid mentre  sarà attivata un’altra postazione di primo intervento “non covid” che tratterà codici bianchi, codici verdi e codici gialli (critici), con l’attivazione, inoltre, di percorsi assolutamente sicuri per garantire tutti quei servizi “non covid” come day hospital oncologico, radioterapia e tac oncologica, mammografia, dialisi, ambulatori specialistici, radiologia, radioterapia tradizionale, punto prelievo e servizio donazioni e endoscopia digestiva, servizi che rimarranno a disposizione degli utenti.  La presidente Tesei ha spiegato che “sin dal giorno successivo all’ordinanza è pronto il piano della sanità per l’ospedale di Spoleto che ho voluto supervisionare direttamente e che, da subito, ho tentato di condividere con il sindaco della città con il quale ho un rapporto di stima e di fiducia e che incontrerò nel pomeriggio di oggi (26 ottobre)”.

La presidente ha proseguito mettendo in risalto come, “se necessario”, “l’emergenza vedrà anche in Umbria il coinvolgimento di tutte le strutture sanitarie territoriali e mi farò garante – ha aggiunto – che questo piano sarà legato esclusivamente all’emergenza”. “Comunque, saranno garantiti i servizi essenziali dell’ospedale e alla fine dell’emergenza, come messo nero su bianco nell’ordinanza, la struttura sarà rafforzata, quindi i cittadini di Spoleto possono stare tranquilli perché nessuno ha inteso penalizzare la città né ora né in futuro”.

Il commissario straordinario dell’Usl2 insieme al direttore sanitario, dopo aver ribadito che “la riconfigurazione del nosocomio di Spoleto non comporterà la riduzione delle attività non Covid e dei servizi ambulatoriali ad oggi garantiti nella struttura ospedaliera”, hanno precisato che “tutte le attività ambulatoriali ed i servizi attualmente presenti saranno garantiti nella massima sicurezza per sanitari ed utenti con percorsi separati ‘puliti’, totalmente indipendenti ed autonomi rispetto all’area Covid”.

Verranno destinati a tale scopo gli spazi nei piani -1 e -2 del padiglione che permette il percorso separato e in completa sicurezza, oppure trasferendo alcune attività nei centri di salute e nei punti di erogazione servizi del Distretto di Spoleto, in particolare nella sede di via Aldo Manna.

I servizi di dialisi, radioterapia e il day hospital oncologico del “San Matteo degli Infermi” rimarranno attivi, così come i controlli cardiologici e lo screening senologico, ambulatori di ginecologia e endoscopia digestiva, il servizio immunotrasfusionale con donatori, radiologia. La sede della ex Rsa ospiterà invece il Punto di Primo Intervento destinato ai pazienti “non Covid”.

AREE NON COVID : Rimarranno quindi aree Covid free i piani -1, -2 per i servizi e le attività ambulatoriali (radioterapia, dialisi, ambulatori cardiologici ed oncologici) insieme alla sede della ex Rsa, con ingresso indipendente ed autonomo rispetto al corpo centrale dell’edificio, dove saranno allocati il servizio di pronto intervento e il Day Hospital Oncologico. Come detto, alcune attività ambulatoriali territoriali erogate attualmente in prossimità dei reparti di degenza del nosocomio verranno ricollocati nella sede distrettuale di via Aldo Manna.

AREE COVID: Il piano terra viene individuato come area filtro mentre i piani superiori della struttura ospedaliera vengono destinati alle attività di degenza Covid a partire da complessivi 70 posti letto con possibilità di aumento ulteriore in caso di necessità. Prioritario diventa il lavoro di tutto il personale sanitario e dei tecnici che, struttura per struttura, stanno definendo gli interventi necessari a garantire la sicurezza degli operatori. Tutto questo prevedendo anche specifici corsi di formazione ed adeguata fornitura di dispositivi di protezione.

Anche nell’ottica di garantire la comunicazione degli utenti con i propri cari e la sicurezza degli operatori verranno installate telecamere nelle stanze di degenza e forniti tablet agli utenti per la comunicazione con i familiari. Il lavoro degli operatori nell’ambiente Covid è molto stressante e l’Azienda Usl Umbria 2 istituirà un servizio di supporto psicologico h12, dedicato soprattutto agli operatori.

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