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Giovedì 25 febbraio, alle ore 17, secondo incontro aperto a docenti e genitori; il dirigente Pasero: "vanno definiti insieme nuovi codici di comportamento chiari e efficaci"
didattica a distanza

Grande partecipazione al primo incontro tenutosi giovedì 18 febbraio sull’uso consapevole dei social media e sulla didattica a distanza promosso dalla Cocchi Aosta di Todi nell’ambito del progetto Gemma finanziato dalla Regione Umbria.
In un clima di confronto collaborativo, genitori, insegnanti e  dirigenza scolastica, coadiuvati dagli esperti Sonia Montegiove e Giuseppe Calderaro, hanno portato alla luce le problematiche relativo all’uso dei social media da parte degli adolescenti anche in relazione al crescente impatto nella vita quotidiana delle tecnologie utilizzate nella didattica digitale integrata.
“Durante l’incontro – sottolinea il Preside Enrico Pasero – è emersa l’esigenza di migliorare la consapevolezza digitale, oltre che dei ragazzi, anche degli adulti responsabili del processo educativo”.
Proprio a tal fine l’iniziativa proseguirà con nuovi incontri, aperti e gratuiti, a partire da quello di giovedì 25 febbraio, alle ore 17, con  un appuntamento sul tema “Educazione e famiglia nell’era digitale”, a cui sarà possibile partecipare attraverso la piattaforma Zoom (https://us02web.zoom.us/j/89098105301).

Che cosa avviene quando pubblichiamo sui vari social le nostre immagini e informazioni personali? Come vengono trattati e con quali scopi i dati raccolti dai gestori degli stessi? Queste alcune delle domande, niente affatto scontate, a cui gli esperti hanno dato risposta durante il primo incontro.  Particolarmente utili gli approfondimenti in tema di Didattica a distanza, rispetto al quale il dirigente scolastico Pasero evidenzia come “Un grande sforzo è stato fatto da parte dei ragazzi, delle famiglie e della scuola per affrontare al meglio questa emergenza educativa e sociale oltre che  sanitaria. Ma c’è ancora molto da fare per rendere i percorsi di apprendimento a distanza sicuri ed efficaci. Ciò può essere fatto capendo le criticità e i bisogni degli studenti, definendo insieme quali sono i nuovi bisogni educativi che si aggiungono a quelli più tradizionali. Si tratta, in altre parole, di avere una consapevolezza diffusa delle problematiche ma anche di definire insieme codici di comportamento chiari ed efficaci”.

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