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Il centro vaccinale dell’Alta Valle del Tevere a Trestina trasformato nel peggior mercato del pesce rionale. Domenica mattina 110 avvocati sono stati chiamati a vaccinarsi con un sms. Chi prima arriva gli viene somministrata la dose. E chi se ne importa delle persone fragili e con disabilità, di chi ha malattie pregresse, dei care giver, del personale del commercio esposto in prima persona al contagio. Mancanza di trasparenza, mancanza di pianificazione ma soprattutto mancanza di una guida autorevole. In buona sostanza, il caos e l’anarchia decidono le priorità vaccinali della Regione Umbria. Non sono di certo le istituzioni a farlo, visto che negli atti votati in Assemblea si è fatto riferimento a ben precise categorie per stabilire priorità in modo trasparente cercando di impedire prevaricazioni di ogni sorta. Anche per questo avevamo proposto le liste di riserva prendendo ad esempio il modello Lazio. Quale sia stato in questo caso il criterio utilizzato per scegliere gli avvocati non è dato saperlo. Sappiamo che gli avvocati sono stati tra quelle categorie che hanno gridato più forte in questi giorni formulando espressamente richiesta alla Regione di essere vaccinati. Non vorremmo che alla fine sia questo il criterio prevalente per stabilire le priorità in Umbria. Alla faccia di tutte quelle categorie e di quelle persone fragili che restano in coda e su cui l’Umbria registra un notevole ritardo. Ancora una volta si manifesta tutta l’inconsistenza della governatrice Tesei, incapace di imporsi verso i suoi collaboratori e di dare una guida autorevole alla regione.

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