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A venti anni dalla sua scomparsa, l'artista siciliano, molto legato a Todi, è protagonista di "Misteriosamente inventato": autore lo sceneggiatore Francesco Suriano; interprete Ivan Giambirtone; colonna sonora di Arturo Annecchino
nino cordio

Verrà presentato in anteprima domenica 19 dicembre, in occasione della XIIIesima edizione del premio “Museo Cordio”, assegnato quest’anno a Santa Ninfa al Vescovo Domenico Mogavero, prelato della diocesi di Mazara del Vallo, il docu-film sulla vita di Nino Cordio, artista fortemente legato anche alla città di Todi e al vicino comune di Baschi, dove aveva una casa-studio.

Il titolo è “Misteriosamente inventato”; autore lo sceneggiatore e drammaturgo Francesco Suriano; protagonista l’attore Ivan Giambirtone; colonna sonora di Arturo Annecchino. Entrambi saranno presenti alla proiezione assieme al regista Francesco Cordio, figlio di Nino e promotore insieme alla famiglia di numerose iniziative anche in ambito umbro in memoria del padre venuto a mancare nel 2000.

Ivan Giambirtone nel film, con grande versatilità e maestria, diventa anche Leonardo Sciascia e Andrea Camilleri, amici di Nino Cordio, il mastro scalpellino da cui andò a bottega l’artista da ragazzino, per poi calarsi anche nei panni del padre, della moglie, dei suoi allievi, dei contadini di Santa Ninfa, di Ruggero Orlando e molti altri.

In attesa che il docu-film sia proiettato anche a Todi e a Baschi, municipio quest’ultimo che ha patrocinato l’iniziativa, la prima platea sarà come detto quello del premio, che sarà consegnato al Vescovo Mogavero «per il suo appassionato e instancabile impegno in favore del dialogo interculturale e interreligioso tra i popoli che si affacciano sul Mediterraneo».

Nato a Santa Ninfa, in provincia di Trapani, il 10 luglio 1937, Nino Cordio ha studiato all’Istituto d’Arte di Catania e all’Accademia di Belle Arti di Roma. Successivamente ha frequentato l’Atelier di Friedländer a Parigi. Ha insegnato presso il I Liceo Artistico di Roma e presso la «International School of Art», in Umbria. Ha esposto i suoi lavori in numerose personali in Italia, Europa e Americhe. Ha vissuto e lavorato tra Roma e Todi. Il 24 aprile del 2000 muore a Roma, città in cui riposa presso il Cimitero Acattolico di Testaccio.
La scorsa estate la sua arte è stata protagonista della personale presso l’ex Abbazia di Montecristo, a Todi, “L’opera più preziosa è la natura”.

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