I Comitati a difesa dell’ospedale della Media Valle del Tevere, si sono ritrovati nuovamente davanti al nosocomio di Pantalla per protestare contro ala ventilata decisione della Regione di destinare di nuovo la struttura ad ospitare pazienti Covid, con la conseguente chiusura di reparti e servizi.
Questo il comunicato giunto in redazione, da parte dei comitati: “Oggi 30 dicembre, i comitati a difesa dell’ospedale della MVT, sono qui a testimoniare tutta la loro indignazione a fronte del provvedimento che vedrà, dopo due anni d’indisponibilità, trasformare quel che resta del nostro ospedale un’altra volta in presidio Covid.
Dopo due anni in cui tanti hanno tentato di rassicurarci sul futuro di questo nosocomio, dopo molti ostacoli frapposti da parte di amministratori che avrebbero dovuto essere al nostro fianco per difendere questo presidio sanitario, dopo due anni di promesse non mantenute, dopo due anni di lotte per dare una risposta alle sacrosante e legittime richieste di supporto sanitario ad una comunità privata dell’essenziale e costretta a girovagare per l’Umbria per essere curata, dopo due anni, si vuole scaricare di nuovo su un personale sanitario maldestramente depotenziato, un carico di lavoro inadeguato e mai riconosciuto nemmeno economicamente, oggi con questo provvedimento assurdo vogliono riportare l’orologio indietro di due anni.
Ma non si dica che è colpa della pandemia, perché le norme dicono chiaramente che un ospedale di Base come il nostro non può essere Covid, come disse anche il Commissario Straordinario Dario. Ci sono altri nosocomi che hanno tutte le potenzialità e le caratteristiche tecniche per svolgere questa funzione, né accettiamo che questa struttura continui ad essere spogliata di strumenti e personale per rinforzare altri ospedali.
Adesso basta! La misura è colma! In questi due anni lo Stato ha fornito copiosamente fondi a questa regione per far fronte alle carenze create dalla pandemia. Se ancora oggi quanto era necessario fare non è stato fatto, le conseguenze non si possono far pagare di nuovo ai cittadini della Media Valle del Tevere”.