Condividi su facebook
Condividi su twitter
La presidente dell'Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità invita le istituzioni locali ad una maggiore sensibilità e partecipazione
autismo

“Rivolgo un invito alle amministrazioni locali a tenere in considerazione la partecipazione come elemento sostanziale e non solo formale della loro azione politica”. È quanto afferma la presidente dell’Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità, Paola Fioroni.   “La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ormai da più di un decennio – evidenzia -, descrive e disegna, in modo certo e poco interpretabile, quelli che sono i driver assoluti e fondamentali per garantire i diritti esigibili delle persone con disabilità. Eppure viviamo in un mondo pieno di contraddizioni, in cui lo sforzo culturale nella consapevolezza della comunità verso l’inclusione è alto, in cui si promuove la partecipazione, ma non si riesce ancora a realizzare pienamente quel coinvolgimento delle persone con disabilità nelle decisioni e negli indirizzi delle azioni che li riguardano da vicino”.

“La stessa Convenzione Onu – prosegue – specifica chiaramente che non può esistere un percorso di garanzia dei diritti nella disabilità, se non si alimenta un confronto vero con chi è destinatario delle decisioni che vengono assunte in merito e se non si rende qualificante il protagonismo attivo delle persone e delle associazioni che le rappresentano. Il rischio per ogni decisore politico, quando ciò non avviene, è perdere efficacia ed efficienza, utilizzando risorse ed energie senza conoscere i reali bisogni e senza individuare gli obiettivi e gli standard da garantire”.

“Spesso i risultati di un mancato coinvolgimento – sottolinea la presidente dell’Osservatorio regionale – portano a un corto circuito nella tutela dei diritti che genera reazioni a catena e, soprattutto, l’erogazione di prestazioni e servizi non commisurati alle esigenze. La coprogettazione, la coprogrammazione che rispetta il confronto fra tutti i protagonisti del sistema socio sanitario, un progetto personalizzato valutato correttamente e condiviso per ogni persona disabile con il proprio nucleo familiare, la garanzia di standard e di una presa in carico continuativa in ogni fase della vita, sono elementi essenziali per tutelare il diritto all’inclusione”.

“L’Osservatorio – conclude – svolge la sua funzione di analisi per essere proattivo nell’individuare le possibili correzioni da fare nel sistema per migliorare la condizione delle persone con disabilità, affinché le politiche e le azioni intraprese siano coerenti con la convenzione Onu, ma una concertazione reale a monte con chi conosce e rappresenta le persone con disabilità e le loro famiglie appare imprescindibile e ormai non più procrastinabile, anche e soprattutto per evitare quelle situazioni distorsive che questa pandemia ha messo in evidenza”.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter