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Il Comitato promotore che si è appositamente costituito a Massa Martana, sta ricevendo adesioni da tutta Italia, per un problema che sta affliggendo imprese e cittadini
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Se in questo Paese i truffatori del superbonus 110 per cento vengono pagati subito e prima dei cittadini onesti qui c’è qualcosa che non va. Forse, nell’immediato, saremmo tentati dall’assumerli come nostri consulenti poiché più bravi di quelli da noi assunti. E non sarebbe una notizia clamorosa trovarli, fra qualche settimana, seduti al bar a raccontare e ridere, con i loro sodali, quelle gloriose imprese sorseggiando un drink.

E cosa può, invece, raccontare la classe politica italiana ai cittadini onesti delle maiuscole  Poste Italiane SpA che non ha onorato la scadenza del termine di pagamento del contratto di cessione del credito dei minuscoli cittadini, che vengono dopo i truffatori, gettandoli nel panico? Le frodi, si certo. Il percorso agevole dei truffatori è stato possibile perché è stato del tutto assente il sistema dei controlli in capo alla Pubblica Amministrazione: controllo delle istanze di richiesta del credito presentate all’Agenzia delle Entrate, controllo delle pratiche edilizie, controllo dei cantieri. Tutto previsto dalle leggi ma tutto rimasto sulla carta.

Lo Stato è assente quando serve ed è presente quando non serve.
Egr. Presidente del Consiglio dei Ministri dott. M. Draghi
Egr. Ministro dell’Economia dott. D. Franco
Egr. Ministro dello Sviluppo Economico on. G. Giorgetti
Egregi segretari nazionali dei partiti politici italiani

Ci sono le imprese che devono pagare stipendi, fornitori ed imposte che stanno bussando alle nostre porte, ci sono operai che stanno bussando alle porte delle imprese perché devono pagare tasse, bollette di utenze e provvedere al sostentamento familiare. Vorremmo sapere se questo è un problema o non lo è.

Nessuno creda che gli italiani possono sempre farcela. Questa volta non è cosi, l’esposizione debitoria è elevata e il grido di allarme che ci arriva  da ogni parte d’Italia sta rimanendo inascoltato. E’ un immobilismo e una sorda indifferenza che può ucciderci, diteci subito dove volete condurci.

I cittadini e le imprese hanno fatto pieno affidamento alla data di liquidazione del credito per programmare le future scadenze e invece Poste Italiane ha violato e sta violando gli obblighi assunti nel contratto, fatto con buone intenzioni e in buona fede,  che è tutelato da norme statali. 

Il Codice Civile è una legge dello Stato Italiano.
Il comportamento muscolare di Poste Italiane sta generando grande angoscia e grave tensione sociale che può trascinare nel baratro famiglie e aziende edilizie creando una incontrollabile crisi del mercato, così come è fattore di ulteriore gravità  la  mancanza di comunicazione che sta contribuendo ad accentuare il nervosismo.  

Visto l’ampio compenso percepito dalla cessione il suggerimento è il potenziamento dell’organico addetto ai controlli per sveltire il ritardo accumulato, ridurre e rendere certi i tempi biblici di liquidazione/rifiuto previsti nel nuovo contratto. L’economia ormai è “oggi per oggi”.

Una buona legge fatta per il popolo è diventata una legge fatta contro il popolo che penalizza le relazioni economiche, il mondo del lavoro, scoraggia gli investitori, crea incertezza nei mercati  finanziari e tutto questo è solo un’altra puntata che non aiuta l’Italia a togliersi di dosso quell’immagine di anello debole dell’Europa.

Comitato per la tutela del credito ceduto a Poste Italiane
Pres. dott. Gianluigi Falcone (Massa Martana  – PG) cell. 338.8638106
Vicepres. dott. Matteo Pezzino (Catania)  cell. 339.8192889
Milena Fusillo (Prato), Gianluca Finotelli (Codigoro – FE), Geom. Paolo Tiberi (Milano)
E tanti altri aderenti da ogni parte d’Italia.

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