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Ogni tuderte è sicuramente entrato almeno una volta nella sua ferramenta; da maniscalco ha saputo dar vita ad un'attività commerciale punto di riferimento per disponibilità umana e di materiali
angelo sistoni

La città di Todi perde una figura storica, quella di Angelo Sistoni, fondatore dell’omonima ferramenta, dove ogni tuderte è sicuramente entrato almeno una volta. Nato come maniscalco e fabbro, e quindi artigiano, Angelo ha saputo dar vita ad un’attività commerciale nella quale, grazie anche alle sue indubbie capacità tecniche, era possibile trovare non soltanto dei “pezzi di ricambio” ma delle soluzioni, frutto della sua attenzione e del suo personale ingegno.
Prima ancora di vendere a lui interessava capire quale era il problema del cliente, per risolverlo al meglio ma anche per mettere a frutto quella informazione per altre casistiche o per rifornire il suo negozio di materiale idoneo e adatto alla bisogna. Un negozio “sui generis”, con migliaia e migliaia di articoli, dislocati in più ambienti, su e giù per Via Sant’Agostino, ma con Angelo in primis, e i suoi figli e collaboratori al seguito, capaci di ritrovare ogni cosa, anche la più particolare rondella, a memoria a tempo di record.
Affabile e cortese, sempre pacato nel parlare, sapeva entrare subito in empatia e confidenza con tutti, ispirando fiducia anche nel cliente, magari straniero con casa a Todi, che entrava nella prima volta nel suo negozio. Diventava subito Angelo, la cui presenza fissa dietro il banco della ferramenta, anche quando ormai era gestita dai figli Paolo e Piero, era rassicurante per chi entrava e sapeva di trovare ascolto da parte di un saggio, sempre pronto anche all’aneddoto curioso, frutto di una lunghissima esperienza.

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