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L’avviso del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociale, a valere su fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), ha premiato le progettualità della zona sociale della media valle del Tevere
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Sono state ammesse a finanziamento le tre proposte di intervento sui temi dell’inclusione sociale e della coesione con le quali il Comune di Marsciano, in qualità di capofila della Zona sociale n. 4 della Media Valle del Tevere, ha risposto all’avviso del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociale, a valere su fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). La somma complessiva messa a disposizione della Zona sociale n. 4 e dei suoi partner è di 1.136.000 euro ed è così ripartita:

  • 211 mila euro sono destinati ad interventi di assistenza sociale volti a sostenere la capacità genitoriale e le famiglie che vivono in condizioni di fragilità, al fine di ridurre o evitare il rischio di allontanamento di bambini e adolescenti dal proprio nucleo familiare. Su tale proposta progettuale la Zona sociale n. 4 riveste il ruolo di capofila, in partnership con la Zona sociale n. 3 di Assisi.
  • 210 mila euro sono destinati a sostegno del servizio svolto dagli operatori sociali con l’obiettivo di rafforzarne la qualità e prevenirelo stato di stress e di malessere connessi all’esercizio di tali professioni. Su tale linea di interventoil capofila è la Zona sociale n. 10 di Terni, con la Zona sociale n. 4 come partner insieme alla Zona sociale n. 11 di Narni e n. 12 di Orvieto.
  • 715 mila euro è la somma a disposizione per interventi volti a favorire percorsi di autonomia per le persone con disabilità. In questo caso la proposta di intervento è stata presentata in autonomia dalla Zona sociale n. 4.

“Il finanziamento, da parte del Ministero, di queste tre linee di intervento che vedono impegnata la Zona sociale n. 4, da sola o in partnership– afferma una nota del Comune di Marsciano – è una grande occasione per tutta la nostra comunità. Si tratta di un primo fondamentale step che ci permetterà, nei prossimi mesi, di lavorare sulle singole progettualità, calate sulle nostre realtà territoriali, per potenziare i livelli di inclusione e coesionee promuovere forme di sostegno attivo alle famiglie più vulnerabili e ai disabili”.

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