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Discepoli di Bene Griffiths e portatore di un'esperienza assolutamente particolare terrà due incontri, uno a Perugia il 16 giugno e l'altro il pomeriggio successivo a Città di Castello
martin

E’ ospite in questi giorni un Umbria John Martin Kuvarapu, uno dei più vicini discepoli di Bene Griffiths che ha fortemente influenzato la sua visione di Cristo e del Cristianesimo. Si tratta di un personaggio interessante, tanto che diverse associazioni si sono coordinate per organizzare due incontri pubblici, il primo il 16 giugno, a Perugia, a San Matteo degli Armeni, e l’altra, il 17 giugno, a Città di Castello, a Villa Montesca. Sarà l’occasione per conoscerne meglio il pensiero e la sua storia.

John Martin Kuvarapu, nel 1984, lascia il seminario della sua diocesi per raggiungere la comunità di Santivanam e diventare un monaco benedettino. Santivanam è un eremo = asram Hindo cristiano integrato nella Congregazione dei monacicamaldolesi. Martin ha studiato a Perugia, all’Università per Stranieri, da qui il suo legame con l’Umbria, e alla Gregoriana a Roma ed è oggi uno dei direttori spirituali dell’asram dopo esserne stato a lungo priore.

Il samnyasin è una delle forme monastiche indiane ed indica il rinunciante viandante che a piedi e senza stabile sostegno cammina per le strade, le montagne e i deserti dell’India. Kuvarapu ricerca una spiritualità che va al di là delle frontiere religiose abituali. In Italia ha pubblicato tre libri tutti presso la casa editrice Appunti di viaggio: Sulle acque di un oceano infinito: Una lettura indocristiana della Buona Novella di Gesù, La Verità non ha confini: Proclamare La Buona Novella della Pace, Una parabola del Regno di Dio.

Abbiamo incontriamo Martin Kuvarapu, monaco dell’asram hindocristiano di Santivanam nel Tamil Nadu nell’India sud occidentale.
Martin, lei è cristiano o hindu?
“Le religioni sono opera dell’uomo, nascono e muoiono: tremila anni fa non c’era l’ebraismo, duemila e cinquecento anni fa non c’era il buddismo e duemila anni fa non c’era il cristianesimo e tra qualche centinaio di anni forse non ci saranno più. Le religioni sono come sentieri che portano alla vetta di una montagna: i sentieri sono tanti, ma la vetta è una”

Però lei è un monaco?
“Si, sono un monaco camaldolese dell’Ordine di San Benedetto e un samnyasin, cioè un monaco hindu itinerante e come samnyasin ho preso il nome di Sahajananda che vuol dire Colui che trova la felicità nelle cose ordinarie”

Che cos’è l’asram dove vivi?
“Asram nella lingua hindi è una via di mezzo tra monastero ed eremo (e qui c’è una convergenza con Camaldoli cenobio ed eremo): in un asram viveva Gandhi, in un asram Ramana Maharshi, forse il più grande santo dell’India del XX secolo”.

Perchè è in Umbria?
“Sono qui non per portare idee, ma la mia esperienza: ognuno poi farà la sua. Schematicamente: Il messaggio fondamentale del Cristianesimo è la pace; Tutte le religioni parlano di Dio: non ce ne è una che ne parla meglio; I Veda e le Upanisad – i testi sacri per l’ India – sono sacri anche per i cristiani; Bisogna celebrare un Matrimonio tra Oriente e Occidente. Ecco io mi sento il figlio di questo matrimonio”.

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