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Venerdì 1 luglio, alle ore 21, nuova iniziativa culturale per conoscere l’evoluzione e le tecniche dei recenti interventi di recupero e restauro con l'architetto Daniela Mantilacci e la restauratrice Rosella Brunetti
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La Chiesa di Santa Prassede, a Todi,  è stata riaperta al culto il 22 maggio 2022 dopo gli importanti interventi di restauro, risanamento conservativo e miglioramento sismico resisi necessari dopo gli eventi sismici del 2016 che hanno portato alla chiusura della Chiesa per motivi di sicurezza. I lavori, durati due anni, sono stati possibili grazie alla tenacia e dedizione del Parroco Don Francesco Valentini, il quale si è impegnato  per far sì che si potessero concretizzare gli obiettivi da tempo perseguiti nei riguardi della Chiesa di S. Prassede.
Gli interventi strutturali ed architettonici sono stati progettati dall’Ing. Fabrizio Gentili e dall’Arch. Daniela Mantilacci, mentre i lavori sono stati eseguiti dall’Impresa Sbernicchia Francesco ed il restauro di alcune opere è stato svolto da Rosella Brunetti. Molte sono le figure professionali ed artigiane che hanno contribuito alla ristrutturazione della Chiesa, dai falegnami ai pittori, decoratori, restauratori, tecnici impiantisti, e tutti insieme, dedicando passione e professionalità, hanno permesso di riconsegnare alla comunità questo scrigno di storia, arte, cultura e spiritualità.
Gli interventi nel loro complesso hanno richiesto un notevole impegno economico, infatti sono stati spesi circa 480.000 euro e loro copertura finanziaria è stata possibile grazie alla polizza assicurativa che mons. Vincenzo Faustini aveva stipulato con Cattolica Assicurazioni, per un importo di 240.000 euro ed al contributo concesso dalla CEI di 248.000 euro derivanti dall’8xmille alla Chiesa Cattolica dedicato ai “beni culturali ecclesiastici e per il culto”.
Le operazioni di miglioramento sismico e di risanamento conservativo hanno interessato tutta la monumentale struttura architettonica della Chiesa, sia internamente sia esternamente. 

A livello delle coperture è stata realizzata una soletta armata con rete elettrosaldata, ancoraggi strutturali di collegamento alle facciate (anteriore e posteriore), posa di guaina impermeabilizzante, ripristino del manto in coppi e sostituzione dei canali e discendenti per il convogliamento delle acque meteoriche, inoltre sono state installate le “linee vita” per lavorare in sicurezza durante le future manutenzioni.

La volta è stata consolidata, per incrementare la resistenza a trazione, ponendo in opera nell’estradosso un’armatura con fibra di vetro e malta bicomponente, mentre nell’intradosso dei sottarchi (parte inferiore degli archi portanti la volta) e nell’intradosso dell’arco trionfale sono state applicate delle reti in fibra di acciaio, fissate con appositi fiocchi alla struttura muraria e rivestite con malte strutturali.
La facciata anteriore e quella posteriore sono state collegate al fine di limitarne la possibilità al ribaltamento.
Alcune cerchiature strutturali sono state inserite, con l’obiettivo di limitarne o impedirne le deformazioni laterali e l’innesco della rottura, nella parte sommitale dell’abside, nel tamburo della cappella laterale e nell’imbotto del finestrone presente in facciata.
L’incremento della resistenza a trazione dei contrafforti laterali, posti in corrispondenza degli archi della volta, è stato possibile con l’inserimento di alcune barre in acciaio, aventi un diametro di 5 cm ed una lunghezza di 4 metri, saldate in testa a delle piastre metalliche di collegamento. Questo tipo di intervento ha consentito di eliminare la necessità di inserire nella navata interna le antiestetiche
“catene”.
Opere di scuci-cuci hanno ripristinato l’integrità muraria nelle porzioni interessate dalle lesioni, mentre la stuccatura dei giunti delle pareti (zona superiore a nord ed est) hanno risanato le connessioni tra gli elementi lapidei.
Il consolidamento fondale è stato realizzato mediante micropali, nella zona laterale sinistra della facciata, per fermare i fenomeni di rotazione ed abbassamento verso valle della facciata stessa.
La facciata della Chiesa, incompiuta da secoli, ha trovato finalmente la sua definizione grazie alla realizzazione di una finitura a “scialbo”, composta da rinzaffo storico, che ha celato l’antica muratura eterogenea. Questa tecnica è stata scelta insieme ai funzionari della Soprintendenza per poter consentire di leggere ancora la tessitura muraria sottostante ed il colore rosato si coniuga perfettamente alla tonalità delle pietre rosa presenti nei ricorsi orizzontali che caratterizzano la parte inferiore della facciata.
All’interno della Chiesa il pavimento è stato stuccato e levigato; l’intera aula e la volta sono state ritinteggiate; si è riconfigurato l’altare maggiore ed il tabernacolo con il suo basamento originale; sono stati sistemati gli altari laterali e sono state restaurate alcune opere, come il crocefisso del ‘500 (grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia), infine sono stati realizzati: un nuovo impianto elettrico, l’impianto di illuminazione, l’impianto di amplificazione e l’impianto di videosorveglianza ed allarme.
Grazie agli interventi compiuti si è potuto così contribuire a ridare lustro a questa Chiesa perchè, come  ha detto il Vescovo Gualtiero Sigismondi, “siamo i custodi di queste Chiese, di queste opere d’arte e culle dell’anima, perciò le dobbiamo custodire per accompagnarle attraverso la storia”.

La Chiesa è aperta tutti i giorni per accogliere i fedeli nella sua mistica atmosfera di raccoglimento. Tuttavia ospiterà anche altri eventi, oltre a quelli religiosi, finalizzati ad amplificare momenti culturali ed artistici. Il 10 giugno è già stata protagonista nell’iniziativa, promossa dalla Diocesi di Orvieto-Todi e dall’Associazione “Pietre Vive”, della settima edizione “La lunga notte delle Chiese”.
La Diocesi e l’Associazione “Pietre Vive” hanno fissato il prossimo appuntamento nella Chiesa di Santa Prassede in Todi per venerdì 1 luglio alle ore 21:00.
Durante la serata verrà proiettato il video, realizzato dall’Arch. Daniela Mantilacci, che racconta attraverso le immagini l’evoluzione dei lavori realizzati, mentre la restauratrice Rosella Brunetti esporrà le tecniche da lei impiegate durante i delicati interventi di restauro eseguiti su alcune opere custodite nella Chiesa di S .Prassede.

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