Seconda giornata, la prima di lavoro intensivo, per i 150 delegati riuniti in Umbria per The Edible Planet Summit, un incontro di caratura internazionale pensato per trovare soluzioni concrete volte a reinventare l’attuale sistema alimentare, dalla produzione in campo fino al consumo finale, con un approccio trasversale alle filiere e globale.
Dopo la serata di venerdì a Todi, i convenuti si sono ritrovati presso il complesso di Santa Giuliana (nella foto), grazie alla collaborazione della Scuola di lingue estere dell’Esercito, a Perugia, per un serrato confronto che dovrà portare alla redazione di una “Carta” improntata al massimo pragmatismo possibile sulle tematiche relative al cibo e alla sicurezza alimentare nel mondo.
Tra gli altri delegati invitati figurano Edward Mukiibi, nuovo presidente di Slow Food International, Jorge Pinto Ferreira, FAO Food Safety Officer, e Nicola Tagliafierro di Enel X: l’intera delegazione è stata selezionata con l’obiettivo di portare all’attenzione dell’opinione pubblica italiana e mondiale concrete proposte finalizzate all’adozione di un modello alimentare più equo e sostenibile. Quindici i tavoli di lavoro dove vengono affrontati dinamicamente con metologie innovative le problematiche individuate e le direttrici dei futuri investimenti nel settore agroalimentare. L’iniziativa si concluderà lunedì con visite organizzate di realtà agroalimentari umbre tese a favorire un’esperienza immersiva.
Fondamentale il sostegno che l’ICE, nella sua attività di supporto all’internazionalizzazione e di promozione delle imprese italiane, ha messo in campo per il raggiungimento degli obiettivi del Summit: «ICE Agenzia, da sempre a fianco delle aziende italiane, è attenta agli eventi innovativi che coinvolgono il settore agroalimentare. Per questo motivo sostiene la realizzazione dell’evento di livello internazionale, The Edible Planet Summit, attraverso il coinvolgimento della propria rete di uffici esteri presenti in 65 paesi nel mondo.
«Siamo entusiasti di far parte di The Edible Planet Summit – aggiunge Nicola Tagliafierro, Head of Global Sustainability di Enel X – un tavolo internazionale per un Food System radicalmente diverso attraverso la collaborazione con leader del settore, attivisti, visionari e changemaker disposti ad utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per pensare a nuove soluzioni relative alle sfide globali. L’approvvigionamento alimentare globale è più fragile che mai. Cambiamento climatico, rifiuti alimentari, pratiche agricole, sicurezza alimentare, rifornimento energetico e disuguaglianza nutrizionale hanno creato una tempesta perfetta di sfide che ora dobbiamo affrontare insieme. Le soluzioni stanno emergendo da ogni angolo del pianeta e sia le aziende private che le pubbliche amministrazioni iniziano a vedere l’importanza di spostare il proprio focus sulla sostenibilità. Più collaboriamo, maggiore sarà il nostro impatto».
Tra gli investitori, Nadav Berger, Founding General Partner di PeakBrigde, precisa: «Il nostro obiettivo di investimento è guidato da punti deboli unici che abbiamo riconosciuto lungo la catena del valore agroalimentare dal lato dei consumatori, dell’industria e dell’impatto. Crediamo che il FoodTech sia un’area di investimento che promette grandi ritorni e risultati positivi per la salute umana e del pianeta. C’è molto da migliorare attraverso l’implementazione di nuove tecnologie, quindi l’impatto è parte integrante della due diligence, del processo di investimento e del quadro in corso per la gestione del portafoglio».
Sull’importanza della sfida all’innovazione nel food interviene Merijn Dols, Global Director of open innovation and circular economy for food di Danone: «Il nostro sistema alimentare esistente non è più sostenibile, non è più in grado di assolvere al suo scopo. Servono sostanziali innovazioni sistemiche in tutte le parti interessate, in ogni livello di sistema e in tutte le aree geografiche. Questo summit, mettendo insieme tutti gli attori, è essenziale per cercare soluzioni».
«Nel foodservice l’innovazione tecnologica è fondamentale per ridurne l’impatto sul Pianeta – commenta Rana Edwards co-founder ed Executive Director di I Love Poke – da molti anni mi interesso di nutrizione e di salute e temi come la sostenibilità, la lotta allo spreco alimentare e la qualità della filiera alimentare sono importantissimi per il nostro brand. È auspicabile che le aziende del foodservice si impegnino per limitare la carbon footprint e ripensare i loro business model in un’ottica che sia socialmente sostenibile».
A testimonianza dell’importanza della sinergia tra tutti gli attori del settore agro-alimentare e dell’urgenza di trovare linee di azione condivise, non da meno sarà il ruolo del pubblico nelle sue diverse articolazioni. «Oggi emergono grandi questioni come la transizione ecologica e la gestione delle poche risorse naturali – dichiara il Vice Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale Paolo De Castro. È evidente che il settore fondamentale attraverso cui intervenire è l’innovazione, con l’obiettivo di produrre di più inquinando meno e utilizzando meno prodotti chimici. L’Europa si è mossa moltissimo da questo punto di vista, ma abbiamo bisogno di innovazioni genetiche che ci diano la possibilità di avere nuove varietà resistenti alle malattie e alla siccità senza ricorrere ai vecchi OGM, ormai abbandonati. È una strada fondamentale che dobbiamo intraprendere per chiarire definitivamente le differenze tra i vecchi OGM e le nuove tecnologie, con l’auspicio che l’Unione Europea possa diventare protagonista anche nello straordinario campo delle biotecnologie».