Giuliano Granocchia, Presidente Confesercenti Umbria, insieme al Coordinatore regionale FIPAC, Pier Francesco Quaglietti, in una conferenza stampa, oltre a ricordare il ruolo dell’associazione su tutto il territorio regionale con significative presenze in termini di associati, ha sottolineato con varie considerazioni come FIPAC (Federazione Italiana Pensionati Attività Commerciali) sia a livello locale che nazionale un importante punto di riferimento.
Granocchia ha spiegato: “Il documento che viene illustrato da Pier Francesco Quaglietti, Coordinatore FIPAC Confesercenti Umbria, esamina problematiche importanti di un mondo che non deve essere né sminuito né emarginato. Lo invieremo a tutti gli eletti umbri nel Parlamento nazionale, contattandoli poi direttamente. Lo consegneremo anche a tutti i gruppi consiliari regionali nonché agli assessori regionali dell’Umbria per quanto attiene alle loro competenze, cosi come al presidente ANCI Umbria”.
Pier Francesco Quaglietti, nella suo intervento, partendo da un’analisi dell’Umbria, regione dove oggi vive una popolazione con età media più alta di quella nazionale, ha evidenziato come “sia necessario focalizzarsi sull’assistenza sociale, sulla sanità, sulla realtà dei vari territori, sui servizi, sui pensionati con problematiche fisiche che non possono partecipare ad aggregazioni sociali, troppo spesso assenti sui territori. Proprio in merito a questo argomento, ha puntualizzato come il primo punto del programma FIPAC Confesercenti Umbria sia la necessità che i comuni incrementino le politiche di protezione sociale, ritagliando nel loro bilancio fondi adeguati”.
Il coordinatore regionale nel suo intervento ha poi precisato “uno dei punti cardine dell’associazione sarà quello di operare sempre a favore di un’inclusione sociale di tutti gli anziani senza distinzione alcuna, inclusione che deve renderli partecipi della vita quotidiana delle nostre comunità“.
Tra i vari argomenti oggetto di analisi da parte della FIPAC Umbria, Pier Francesco Quaglietti ha ricordato “come la sanità, soprattutto in rapporto alle esigenze di tutta la popolazione ed in particolare dei pensionati, deve incrementare la qualità e la celerità delle prestazioni, evitando tempi di attesa eccessivamente lunghi”.