La posizione dell’Europa sul tema del tetto al prezzo del gas allarma ulteriormente il sistema delle imprese umbre. Confindustria Umbria ritorna a portare l’attenzione su una questione che è cruciale per la tenuta economica e sociale della regione e sulla quale da tempo manifesta forti preoccupazioni.
“Ci allarma molto – sottolinea il presidente di Confindustria Umbria Vincenzo Briziarelli – la posizione contraddittoria dell’Europa e il fatto che non riesca ad assumere decisioni condivise e solidali su questo tema, continuando ad allontanare la possibilità di considerare un tetto generalizzato al prezzo di tutte le importazioni di gas o comunque di una soluzione che possa aiutare le Nazioni più esposte. Stiamo assistendo ad una frammentazione delle posizioni da parte dei diversi stati europei, ognuno dei quali sta cercando soluzioni in completa autonomia (a tutto vantaggio delle Nazioni più strutturate), a partire da Norvegia, Germania, Olanda, Spagna e Ungheria. Non è pensabile – conclude Briziarelli – che le stesse sanzioni possano produrre degli effetti così diversi e sproporzionati nelle diverse Nazioni Europee. In questo modo alcuni paesi si salveranno, altri saranno destinati ad affondare con conseguenze molto gravi”.
Il timore di Confindustria Umbria è che in autunno, a causa delle forti pressioni inflazionistiche, possano deflagrare conflitti sociali e proteste a fronte delle quali il Governo interverrebbe con misure emergenziali per tamponare la situazione. Tali misure potrebbero però determinare una situazione economica e sociale ancora peggiore, se non accompagnate contemporaneamente da una politica e una visione strutturale, e di lungo periodo, capace di mettere in sicurezza il sistema industriale dell’Umbria e del Paese.