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L'inserimento di due nuovi funi in acciaio, ancorate ai pilastri sulle sponde, si è conclusa nella notte del 23 dicembre: era l'operazione più complessa e laboriosa, con l'impiego di mezzi speciali e elevate professionalità
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Come da cronoprogramma si sono conclusi i lavori del primo stralcio per il recupero del ponte di ferro sul fiume Tevere tra Ponterio e Pian di San Martino. Le due nuovi funi di acciaio sono state passate e ancorate ai pilastri sulle due sponde del fiume. Le operazioni, particolarmente complesse e laboriose, hanno visto l’impiego di mezzi speciali e il coinvolgimento di un folto team di ingegneri, tecnici e operai e si sono concluse nella notte di giovedì 23 dicembre.

La messa in opera di due funi, una per lato, assolverà la funzione di affiancare il sistema di funi e pendini esistenti rendendo l’opera di nuovo sicura per poter essere utilizzata come passerella ciclo-pedonabile. Nei giorni scorsi sono stati posizionati i dispositivi in acciaio, 8 sopra le “torri” e 4 sotto l’impalcato, che consentiranno il funzionamento delle nuove funi.
Parallelamente il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia, in collaborazione con “UniLab Sperimentazione”, ha installato dei sensori che permetteranno di comprendere il comportamento della struttura sia in fase di tesatura delle nuove funi sia nella fase del collaudo statico finale.

L’intervento, che aveva visto in precedenza la ripulitura delle sponde, il posizionamento di una passarella provvisoria in legno e altre opere di restauro dei pilastri in cemento, proseguirà in primavera con il completo recupero della storica infrastruttura.

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