Morire al pronto soccorso di Spoleto per un infarto giudicato troppo lieve, tanto da non essere accettata dall’ospedale di Foligno.
È quanto purtroppo accaduto, come riporta il Messaggero, ad una settantenne che è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale di Spoleto per dolori al torace. Qui i sanitari le avrebbero diagnosticato un infarto in forma lieve, ma non essendo in servizio a quell’ora un cardiologo, a causa della chiusura del reparto di cardiologia, è stato richiesto il trasferimento all’ospedale di Foligno. Trasferimento che però non sarebbe stato possibile in quanto il reparto folignate era al completo con pazienti in situazioni più gravi. Qualche ora più tardi però la situazione è peggiorata e la paziente è morta.
La Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha chiesto ai vertici regionali della Sanità di attivare tutte le forme di indagine interna previste dalla legge, al fine di ricostruire celermente quanto accaduto ed individuare eventuali responsabilità e, nel caso di accertate inadempienze, adottare immediatamente i provvedimenti conseguenti.
Dure le reazioni politiche in seguito alla tragica vicenda, a partire da quella del sindaco di Spoleto Andrea Sisti, il quale ha minacciato di portare i cittadini di Spoleto in piazza a difesa del diritto alla salute.
Sisti ha chiesto che i reparti che compongono il dipartimento di emergenza-urgenza, ovvero pronto soccorso, cardiologia e rianimazione, devono riprendere a funzionare a pieno regime senza ulteriori ritardi.
Tommaso Bori del Partito Democratico e Vicepresidente Commissione Sanità, afferma che “la Giunta Tesei è chiamata a garantire a tutti i cittadini il diritto alla salute, non a negarlo. I servizi pubblici vanno dunque potenziati, non tagliati. Non è accettabile che oltre 60 mila cittadini vengano lasciati senza cardiologia h24. Anche alla luce di questi fatti e tenendo bene a mente le dichiarazioni della Procuratrice regionale della Corte dei Conti, occorre una riflessione profonda sullo stato della sanità pubblica in Umbria targata Tesei e Coletto”.
“A Spoleto una persona di 70 anni è morta dopo essere arrivata con un infarto all’ospedale perché non c’era disponibile il cardiologo, nonostante il San Matteo degli infermi sia almeno sulla carta un Dea di Primo livello. Quanto accaduto è semplicemente inqualificabile. Non entriamo ovviamente nel merito di questioni mediche, ma è evidente che senza una guardia cardiologica h24 non può esistere alcun ospedale”, ha detto il consigliere regionale Thomas De Luca (M5s) annunciando un’interrogazione sull’argomento.