Può una scuola diventare un luogo del Fondo Ambiente Italiano in occasione delle Giornate FAI di Primavera? Certamente sì, se come nel caso del Liceo Jacopone da Todi è inserita in un complesso storico-architettonico di straordinaria bellezza, il complesso di San Fortunato, e se al suo interno, oltre alle aule e i laboratori, vi è anche una importante collezione d’arte.
Sabato 25 e domenica 26 marzo, il Gruppo FAI Todi guiderà gli appassionati alla scoperta della bellezza del Tempio di San Fortunato e, a seguire, al chiostro dell’ex convento, oggi parte integrante del Liceo e quindi agli altri spazi che ospitano la prestigiosa scuola tuderte, alla ricerca di tracce che, a partire dall’Aula Magna e dall’attuale palestra, possano raccontare il passato del complesso monumentale posto sul punto più alto del colle di Todi.
A rendere particolare la visita (la chiesa è comunque aperta al pubblico tutto l’anno) è proprio la visita alla scuola e alla sua ricca raccolta d’arte, denominata Collezione JAC (acronimo di Jacopone Art Collection), che la distingue nel panorama degli istituti scolastici nazionali e rappresenta un unicum nel contesto dell’istruzione non soltanto umbra ma nazionale.
E’ composta in parte da opere storicamente appartenenti al Liceo fin dalla sua fondazione, già in possesso della scuola, dal dipinto con Battaglia navale dono del Re d’Italia all’ottocentesco Ritratto di gentiluomo o alla copia del Branzani di un affresco fine trecentesco di Nicola di Vannuccio nel chiostro.
Diverse sono state le opere donate dopo gli anni ’80 che meritavano di essere valorizzate o riscoperte, come la bella Italia Turrita dello scultore tuderte Enrico Quattrini (1864-1950), al quale di recente è stata aperta a Todi la Gipsoteca nelle chiese di Sant’Antonio Abate e in quella della Trinità, e un gesso del XIX secolo ritrovato all’interno di un’intercapedine durante i lavori di ristrutturazione del complesso monumentale.
La collezione è cresciuta grazie alle donazioni di collezionisti privati, degli autori stessi o dei loro eredi o di privati cittadini. Molti artisti di fama che vivono o hanno vissuto nel territorio che hanno voluto contribuire con le loro opere, da Bruno Ceccobelli a Graziano Marini, Nino Cordio, Ugo Levita, Piero Dorazio, Mauro Salvi, Michele Ciribifera e l’indimenticata Beverly Pepper.
Negli anni più recenti, il corpus si è accresciuto sia numericamente che qualitativamente con l’arrivo di nuove opere di grandi maestri del Novecento e di artisti tra i più affermati dell’orizzonte contemporaneo.
L’iniziativa di valorizzare questo prezioso patrimonio, attraverso l’istituzione di una collezione permanente, è stata intrapresa sistematicamente a partire dal 2016, con le operazioni di schedatura e catalogazione della raccolta propedeutiche alla redazione finale del catalogo, cui hanno partecipato tutti i docenti di storia dell’arte, ognuno dei quali specializzato nei vari campi della disciplina, dall’architettura alla grafica, dal restauro alla critica d’arte.
Il catalogo, punto di arrivo di una intensa e articolata attività, che si è snodata nell’arco di quattro anni, è stato curato dalle professoresse Cinzia Cardinali e Filomena Boscaino con schede dei docenti di storia dell’arte del Liceo. Nelle varie fasi di catalogazione ed editing sono stati coinvolti anche gli studenti come esperienza di alternanza scuola-lavoro.
Si è voluto in questo modo proporre il progetto di musealizzazione come modello di didattica dei Beni Culturali, puntando a valorizzare il potenziale educativo dell’Arte come strumento di sensibilizzazione dei giovani verso il rispetto e la cura del patrimonio e a favorire l’approccio consapevole alle espressioni artistiche della contemporaneità.
Il catalogo, pubblicato nel 2019, comprende le opere entrate a far parte della collezione prima di quella data. Nel frattempo sono state acquisite numerose altre, che sono esposte in mostra e verranno incluse nel secondo volume in corso di redazione.
Allestita come mostra permanente nei locali del Liceo, la collezione si compone attualmente di una cinquantina di opere tra dipinti, sculture e grafiche che spaziano dal XVII secolo ai giorni nostri, firmate da apprezzati autori locali, emergenti di chiara fama e maestri di rango internazionale.
Il percorso di visita avrà inizio dall’Aula Magna, in cui sono esposte le opere più antiche della raccolta, in consonanza con la presenza sulla parete di fondo del seicentesco affresco attribuito al celebre pittore tuderte Andrea Polinori.
Da questa prima sala si diparte un percorso espositivo concepito come flusso visivo lineare e continuo, perfettamente modellato sulle caratteristiche spaziali del lungo e ampio corridoio per sua stessa conformazione simile a una Grande Galleria museale, che ospita l’intera sezione contemporanea e una scultura del XIX secolo, collocata al centro della pinacoteca come trait d’union tra passato e presente.
La mostra si sviluppa con un approccio libero ed eclettico, ignorando rigide classificazioni per dare spazio ad accostamenti inediti e al dialogo tra opere appartenenti a diverse epoche storiche e categorie artistiche. La JAC, presentando in modo libero opere e periodi dell’arte, si pone lo scopo, con semplicità, di stimolare la sensibilità, la creatività e la curiosità degli alunni motivandoli alla visita di grandi musei, fornendo loro alcune chiavi di lettura dell’opera d’arte”.
L’esposizione permanente all’interno dell’Istituto, se per la sua alta valenza didattica e formativa è stata concepita in primis per la fruizione della popolazione scolastica che ne “abita” quotidianamente gli spazi, costituisce al contempo un nuovo presidio di Cultura per l’intera comunità locale e per tutta la collettività, in costante dialogo e sinergia con lo straordinario patrimonio artistico e culturale della città, recentemente arricchito dall’istituzione del Parco dedicato a Beverly Pepper nelle immediate adiacenze del complesso monumentale di San Fortunato.
In questa prospettiva, la Collezione JAC viene dunque a rappresentare uno snodo di collegamento d’eccezione con il museo all’aperto dedicato alla celebre artista, accreditandosi come significativa tappa di un percorso museale integrato con focus sull’Arte Contemporanea, unico nel suo genere.