Violenta, struggente, suggestiva: opera di grande impatto emotivo che ferma il frettoloso passante davanti all’entrata della chiesa di San Sebastiano, nel centro storico di Massa Martana, dove nella ricorrenza pasquale, sarà esposta la stupenda realizzazione del maestro Lorenzo Fonda, nel lato che raffigura la “Grande Deposizione”.
Perché questa grande trasparenza, tela di 7 metri per 3 è dipinta sui due lati, da una parte la Natività, dall’altra la Deposizione: immagini sospese che escono prepotenti da una suggestiva trasparenza della tela che fa intravedere il luogo dove è esposta. Unica, suggestiva collocazione di grande impatto scenografico.
“Quest’opera – dice Ennio Passero della Pro Loco di Massa Martana – come tutte le opere di Fonda non vuole parole. È la forza dell’immagine che parla al cuore e alla tua coscienza: un uomo che sorregge il cadavere di un altro uomo, una donna, madre che piange il proprio figlio morto.
Non un segno religioso, non un’immagine che riporti quest’opera a un preciso momento storico; fuori dal tempo e dallo spazio.
Opera profana con un grande impatto sacro: è la deposizione di Cristo morto, è il trasporto di ogni uomo morto di morte violenta, vittima di una fede, di un’ideologia, vittima del fanatismo e della stupidità dell’uomo. Uomini divorati dal tempo e dalla violenza. Né lacrime, né estasi. Siamo sulla terra e in cielo.
Qui sta la grandezza delle opere di Fonda che, con uno sguardo che sa essere grave, severo e minuzioso, coglie l’uomo nell’atto di dare ascolto alla propria coscienza, alla propria natura costruttiva e distruttiva, senza però poter mai tracciare un confine fra tormenti, dolori, piaceri ed estasi: uomo spaventato solo dalla innata paura del dopo, la paura del peccato, della punizione divina che rappresenta l’unico freno alle nostre nefandezze”.