Todi è candidata a capitale italiana della cultura 2026. La notizia è stata ufficializzata oggi dal Ministero della Cultura, che ha reso noto l’elenco delle 26 città che aspirano al prestigioso titolo in rappresentanza di 14 regioni italiane.
L’iniziativa dell’Amministrazione Ruggiano era in realtà già filtrata nei giorni scorsi, dopo lo sprone decisivo lanciato da Giuseppe Cerasa, direttore delle Guide di Repubblica, nel corso di un suo intervento nella Sala del Consiglio comunale di Todi, che ha accelerato “un cammino che l’Amministrazione comunale si era posto tra i suoi obiettivi di mandato”.
Ad approfondire la notizia e a sviluppare approfondimenti sul tema è da giorni il “Corriere dell’Umbria”, con il principale quotidiano regionale diretto da Sergio Casagrande che ha dato vita ad un interessante dibattito aperto a tutta la comunità.
Proprio dalla colonne del “Corriere dell”Umbria” il Sindaco ha parlato di un “progetto che si vuole far nascere da una profonda condivisione con tutte le anime della città e, addirittura, della comunità regionale, con Todi che per posizione, storia e felice fase congiunturale possa rappresentare una sintesi alta di quanto tutta l’Umbria è in grado di esprimere.
“Parlo di fase congiunturale, felice ma anche molto impegnativa, non a caso” – ha proseguito Ruggiano – L’Amministrazione comunale che ho l’onore di guidare sta lavorando a ritmo serrato e proficuo su molti fronti, con iniziative e cantieri che, nel loro insieme, si apprestano a dare alla città un nuovo volto, in termini di infrastrutture e di servizi ai residenti e ai turisti”.
Per proseguire la corsa verso il titolo, le aspiranti capitali dovranno perfezionare la loro candidatura inviando – entro il prossimo 27 settembre – un dossier che sarà sottoposto successivamente alla valutazione di una commissione composta da sette esperti indipendenti di chiara fama nel settore della cultura, delle arti, della valorizzazione territoriale e turistica.
Entro il 15 dicembre 2023, la commissione definirà la short list delle 10 città finaliste, e la procedura di valutazione – dopo l’audizione pubblica dei progetti finalisti entro il 14 marzo 2024 – si concluderà per il 29 marzo 2024 con la proclamazione della capitale italiana della cultura 2026.
L’ultima città ad essere insignita del titolo è stata Agrigento per il 2025, preceduta da Pesaro che diventerà capitale della cultura nel 2024 e da Bergamo e Brescia che sono insieme la capitale italiana della cultura attualmente in carica per il 2023. La prima a ottenere questo riconoscimento è stata Mantova nel 2016. Poi sono seguite Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018 e Parma nel 2020, titolo prorogato anche nel 2021 a causa dell’emergenza Covid-19, nel 2022 è stata Procida.
La città vincitrice, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà mettere in mostra, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità.
Tra le candidature avanzate dall’Umbria anche quella delle Terre del Sagrantino, rispetto alla quale non si erano registrate anticipazioni.
“La candidatura a capitale italiana della cultura – aveva dichiarato il Sindaco di Todi sempre al “Corriere dell’Umbria” non dovrà essere una “gara” contro altre città. Dovrà essere un momento di grande unità e coesione, di impegno ideale, di sguardo al futuro”.
Questo anche per evitare la lotta fratricida appena consumata con la candidatura per il 2025 di ben tre città umbre: Assisi, Orvieto e Spoleto.
Un elemento, quello della contrapposizione endoregionale, che ricorre anche stavolta in altre importanti regioni: la Basilicata si presenta con quattro candidature; la Calabria con tre; il Lazio e l’Emilia Romagna con due.