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Al Festival "Liberare la Bellezza", in corso tutte le sere agli "Amici dell'Orto" fino al 20 agosto, Davide Rondoni ha invitato a dare un segno sulla grande importanza di questo autore
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“Liberare la bellezza” è un festival iniziato lo scorso 26 luglio che proseguirà fino al 20 di agosto a Todi: 26 serate, 22 film, cinema, poesia, danza, musica, incontri.
Da alcuni giorni un coro di voci si sta riverberando sui social e tra quanti hanno partecipato alle prime quattro serate. Il 26 luglio ha avuto inizio il nostro viaggio sulle coste del Mediterraneo con la “Cantica del mare” accompagnati dal cantante Maurizio Di Veroli della Comunità ebraica di Roma. I ritmi della musica chassidica e sefardita ci hanno proiettati all’interno dello sconfinato mondo ebraico. Per un festival che evoca la libertà era una scelta obbligata cominciare dalla liberazione degli israeliti dalla schiavitù dell’Egitto, metafora e attualizzazione di una auspicata nuova liberazione della bellezza che salva.

Sempre il 26 luglio si è parlato di liberazione dall’antro buio del carcere con la testimonianza di Mauro Belli, ladro professionista diventato poeta nel carcere di Rebibbia grazie al lavorodi sensibilizzazione delle poetesse Zingonia Zingone, Asia Vaudo e Ottavia PojaghiBettoni. “Da quando ho scoperto l’arte questo carcere mi sembra una prigione” dice uno dei detenuti attori del film “Cesare deve morire” dei Fratelli Taviani, dove protagonisti sono un gruppo di detenuti “liberati” da Shakespeare.

Il 27 luglio Davide Rondoni con la sua poesia ci ha invitato a dare del tu alla bellezza.“La bellezza deve essere liberata come esperienza, quando la viviamo sentiamo di non meritarla: liberare la bellezza è una responsabilità”, è un miracolo che ci libera, La danzatrice Camilla Nai protagonista di bellezza, sulle parole di Noi il Ritmo la danza di Davide Rondoni: “Noi siamo quelli della danza, non ditelo in giro: ci stiamo preparando al volo”.
La via maestra per liberare la bellezza è il Canto, al quale il festival dedicherà due perle della poesia religiosa mondiale con il Cantico dei Cantici ed il Canto di Jacopone.

Ancora Davide Rondoni, protagonista della terza serata del festival insieme all’attrice Daniela Poggi, afferma: “Todi è la città di Jacopone, il suo canto fatto città. Se non ci fosse stato Dante sarebbe stato il più grande poeta di tutti i tempi. Todi deve essere molto orgogliosa di questa presenza’’.
Il canto di Jacopone è un canto d’amore che attraversa tutte le situazioni dell’umano. Dare voce a Jacopone è un atto dovuto per dare un segno sulla grande importanza di questo autore. Rondoni ha concluso la prima parte delle serata regalandoci la lettura della breve e potentelaude segreta: “O amor muto”, mentre Daniela Poggi ha evocato con forza e sensibilità versi e vissuto del grande mistico umbro.

“La bellezza è come se fosse chiusa da qualche parte” ci ricorda in un video il teologo Jean Paul Hernandez: forse non ricordiamo più dove l’abbiamo lasciata, serve un’esplorazione per liberarla.
“Bisogna dare alla bellezza lo spazio che deve avere” auspica Mons. Marco Frisina in un messaggio rivolto agli organizzatori del festival.
Ma il messaggio-laboratorio del festival si trova in una espressione contenuta nel film “La divina cometa” di Mimmo Paladino proiettato la sera del 27 luglio, in replica il 10 agosto: qui Francesco De Gregori uno dei tanti personaggi che abitano questo film grida: “Teatro, Pittura, Poesia, dove siete?”
“La bellezza ha sempre qualcosa di sacro, di trascendente e misterioso” ricorda il regista Pupi Avati in un video messaggio. La bellezza è un enigma, un mistero, la bellezza deve restare un’ossessione buona che ci deve accompagnare.

Il programma fino al 20 agosto è su www.festivalliberarelabellezza.it

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