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Secondo i Comitati di Marsciano e Todi per la difesa dell’ospedale Media Valle del Tevere, la funzionalità della struttura ospedaliera sarebbe lontana dal 90% dichiarato
ospedale Pantalla

Maurizio Pierdomenico, membro dei Comitati di Marsciano e Todi per la difesa dell’ospedale Media Valle del Tevere – con una nota inviata alla redazione – chiede chiarezza  sulla realtà dei numeri sulla funzionalità dell’ospedale, che sembrano essere diversi da quanto è risultato dall’incontro dei Comitati con con i dirigenti sanitari della struttura e della Usl.

“Per far questo – scrive Pierdomenico – serve la collaborazione di tutti. Alcuni giorni fa abbiamo rendicontato del colloquio che come comitati abbiamo avuto con la dirigenza sanitaria della MVT e Ospedale Pantalla. Ci era stato riferito che l’Ospedale di Pantalla aveva ripreso una funzionalità stimata nel 90% rispetto al passato.

Come promesso non ci saremmo accontentati ed avremmo tenuto gli occhi aperti. Ora da alcune verifiche sembra che i valori siano del tutto differenti si parla di non più del 20%. Probabilmente, come spesso accade, la verità sta nel mezzo che, comunque non rappresenterebbe un valore soddisfacente anzi sarebbe estremamente negativo.

In questo rincorrersi di informazioni si evidenzia ancor di più, ammesso ce ne fosse stato bisogno, come sia indispensabile raccogliere informazioni, segnalazioni e tutto quanto utile a poter valutare compiutamente lo stato dell’arte.

Tutto questo va fatto subito, oggi, tutti i giorni e non quando abbiamo tempo o voglia. Se c’è un disegno di depotenziare la struttura ospedaliera questo non è un qualcosa dall’oggi al domani, ma un lavoro certosino fatto di riduzione dei servizi (un pezzetto per volta), chiacchiere propagandistiche profittando del fatto che nessuno sa con certezza (tantomeno noi cittadini), demotivazione del personale sanitario portandolo, piano piano, a scegliere altri ambiti lavorativi.

Noi non possiamo e non dobbiamo permetterlo! Loro lavorano ai fianchi? Noi di più fianchi e corpo! Noi intendo cittadini che devono rialzare la testa trasformando la lamentela in protesta, una protesta fatta anche di segnalazioni, di informazioni che possano consentire passi successivi concreti. Cosa facciamo, ci vogliamo svegliare oppure subire passivamente?”

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