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Sotto sequestro i beni dell’ex dirigente scolastico e dell'attuale dirigente dei servizi generali amministrativi per oltre 1 milione di euro
Finanza Todi

Gli iscritti al convitto femminile e al semiconvitto dell’Istituto Agrario di Todi, negli anni scolastici dal 2016/2017 al 2021/2022, sarebbero stati dichiarati all’Ufficio Regionale Scolastico per l’Umbria in numero superiore a quelli effettivi (50 ospiti in luogo di una media reale di 35). In questo modo erano state adeguate le dotazioni organiche di educatori scolastici, pari complessivamente 38 educatori a tempo indeterminato e supplenti.

Questo avrebbe comportato un aggravio dei costi che la Corte dei Conti per l’Umbria, ha quantificato in un danno erariale pari a 1.167.408 euro. Di conseguenza, la Guardia di finanza di Perugia e la Tenenza di Todi hanno eseguito un sequestro conservativo autorizzato dal Presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per l’Umbria, su richiesta della Procura regionale, sui beni immobili e disponibilità finanziarie dell’ex dirigente scolastico e della  direttrice dei servizi generali amministrativi pro tempore dell’istituto agrario.

Secondo quanto si apprende dalla Corte dei Conti, come riportato da diverse testate, l’illecito sarebbe emerso dalla indagini svolte per un parallelo procedimento penale e i due dirigenti, secondo l’accusa, avrebbero falsificato i dati relativi agli ospiti dell’annesso convitto femminile e dei semi-convittori (coloro che usufruiscono del servizio mensa), e il secondo (ovvero la DSGA), omesso il controllo e la denuncia, al fine di ottenere un numero maggiore di educatori scolastici da impiegare nei servizi di “vigilanza” sugli studenti.

Il Presidente della Sezione giurisdizionale, pronunciandosi sul ricorso presentato dalle parti, ha confermato il sequestro ritenendo sussistenti i due presupposti di legge, cioè, il rischio effettivo che il presunto responsabile possa compiere atti di disposizione in grado di diminuire la garanzia patrimoniale e l’esistenza di elementi in grado di far ritenere motivata e fondata la pretesa erariale.

Questo evidentemente è quanto stabilito dall’accusa, ma i due dirigenti si devono considerare innocenti fin quando non ci sarà una sentenza definitiva.

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