Quattro spettacoli (dal 30 settembre al 12 ottobre) per una rassegna ormai consolidata, che vede Massa Martana protagonista con il suo borgo, con il suo teatro e con la sua offerta culturale, sempre di altissimo livello.
Alla presentazione della terza edizione del “MassamARTana Festival 2023” hanno partecipato l’assessore alla cultura Chiara Titani e il direttore artistico Alessandro Machia dell’associazione Culturale Zerkalo. Questo evento, accanto all’alta qualità del prodotto, vedrà il suo punto di forza nella differenziazione dell’offerta in grado di soddisfare le diverse fasce sociali con spettacoli che varieranno fra il brillante, musicale, danza e lo spettacolo impegnato.
”Siamo convinti – ha detto Titani – che il rilancio dei piccoli borghi passi anche attraverso la cultura e le arti nel loro insieme. Con “MassamARTana Festival 2023”, l’amministrazione comunale, propone un’offerta a prezzi popolari (ingresso 5 euro). Una scelta perseguibile solo sfruttando i propri fondi di bilancio, così che tutti possano avvicinarsi alle arti. Fare cultura vuol dire invogliare chi è lontano da questo mondo ad avvicinarsi e poter vendere che c’è molto altro in una società volatile e fluida come quella attuale. Vogliamo far capire ai giovani che si può crescere, incontrarsi anche guardando uno spettacolo”.
“Cercheremo di continuare nel solco di quanto realizzato da Germano Rubbi nella scorsa stagione – ha ricordato il direttore artistico Machia – soprattutto per quanto riguarda la qualità. La maggior parte degli spettacoli coinvolge attori italiani. L’associazione Culturale Zerkalo lavora da anni nel mondo dello spettacolo, dando spazio a grandi nomi del teatro e ad attori emergenti. L’idea è quella di proporre un teatro popolare d’arte di alto livello. Credo che oggi l’artista debba calarsi nel tessuto sociale pensando a come riconnettersi con il pubblico”.
Il programma
30 settembre 2023: “Eppur mi son scordato di me” di Gianni Clementi, scene Francesco Montanari, regia di Paolo Triestino.
Tutti abbiamo una colonna musicale nella nostra vita, a percorrere ricordi ed emozioni. Antonio, un cinquantacinquenne, ci propone appassionatamente la sua… La vita ha preso una sua strada. Ma come è stato che Antonio si è scordato di sé? E Francesca, è ancora lei? Il ragazzo che siamo stati, ci riconoscerebbe oggi o ci manderebbe a quel paese? E se ci “ritorniamo in mente”, cosa vorremmo essere ancora e cosa non vorremmo più, di quello che siamo diventati?
Clementi scrive per Paolo Triestino un ritratto divertente, originale e commovente, la cui storia incontra la Storia, accompagnata dalla musica di Lucio Battisti.
04 ottobre 2023 “Quadri 2023” di Ricky Bonavita.
In questo tempo ancora complesso sul piano del nostro vivere quotidiano, nonché su quello creativo e programmatico, si va ad iscrivere un nuovo progetto, che vede al suo interno nuovi stimoli e spunti creativi. Si tratta di un programma contenitore con nuovi allestimenti di sezioni coreografiche appartenenti al repertorio più recente della compagnia, accompagnati da brani di nuova creazione, tornano le tematiche emozionali e il lavoro sempre caro a Bonavita sulla caratterizzazione dei diversi personaggi, nonché sulle relazioni che fra di essi intercorrono in scena, ma con anche nuovi punti di vista, nuove possibilità creative e compositive, modalità di contatto a distanza, per azioni non narrative, sempre considerando però un forte tessuto drammaturgico e al tempo stesso una regia che possa diversamente concepire la serata a seconda della composizione del programma.
Una forte connessione e condivisione su contenuti comuni, ma in qualche modo più solistica come concezione coreutica e partitura coreografica. Una nuova possibile indagine di ricerca sul corpo che lo vedrà come strumento per riprendere in mano la danza e l’arte scenica, asservendolo a nuove azioni drammaturgiche, nuove modalità espressive.
7 ottobre 2023 “a volte Maria, a volte la pioggia” di e con Daniele Parisi
Succede che all’improvviso viene da pensare a una morte scema. I rituali funebri allora diventano grotteschi e, per darsi un tono, si ripercorrono fasi della propria esistenza a cui si vuole dare per forza importanza. Tutto assume una tinta epica e ci si ritrova a parlare quando in realtà nessuno ascolta: forse perché a nessuno davvero interessa. La contingenza porta comunque il personaggio di questa vicenda a parlarsi addosso. Ci sono anche Maria, gli amici, il Maestro-Guru, l’eredità familiare, Maurizio, un pesce rosso, un gatto e la pioggia. Perché nel frattempo piove. Piove parecchio.
12 ottobre 2023 “…io mi ricordo che…” con Edoardo Siravo e Marco Bonetti attori,
Cristiana Pegoraro pianista, regia Francesco Verdinelli, aiuto-regia Gabriela Carmen Marin. “…Io mi ricordo che…” è allo stesso tempo un concerto per piano e uno spettacolo teatrale su Ludwig Van Beethoven. In questa performance originale sono presentate allo spettatore le ansie, i dolori provocati dalla sordità, i rivolgimenti rabbiosi, gli slanci geniali e i rapporti affettivi e di amicizia di uno dei massimi artisti di tutti i tempi, accompagnati dalle musiche, eseguite rigorosamente dal vivo dalla pianista di fama internazionale Cristiana Pegoraro. La forza emotiva e coinvolgente dello spettacolo è data dal fatto, in realtà, sono pochi i compositori nella musica classica in grado di accendere l’immaginazione e la memoria con la stessa rapidità e veemenza di Beethoven, una personalità che ancora oggi riesce a suscitare una costanza di interessi e un’ampiezza di divulgazione impressionante. Eppure la forma universale di questo compositore non ci ha ancora offerto una conoscenza davvero completa degli aspetti più misteriosi e sublimi della sua figura e della sua musica. Troppo spesso tradito dal luogo comune del burbero misantropo, l’uomo Beethoven si rivela invece attraverso la voce di Edoardo Siravo come una personalità dotata di un potente misticismo, capace di slanci lirici e devoti, ma anche in grado di affrontare le situazioni più avverse e varie dell’esistenza umana in un’alternanza prodiga di tenerezza, amore, pungente ironia ed entusiasmo per la vita. Emerge quindi un Beethoven assolutamente inaspettato e diverso da come lo si percepisce a prima vista: le sue musiche e la sua voce, unite insieme, portano sulla scena la sua figura, ancora oggi considerata come quella di un artista assoluto e geniale, umanizzata in tutta la sua semplicità.