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Questo è il mio ricordo di Fausto Marirossi un uomo buono, una persona per bene, grato a Dio per la vita e felice di vivere.
La grandezza di una vita non si misura con la durata in anni, una vita anche se corta, difficile e complicata lascia un profumo e una poesia che non si dimenticano.
La mia infanzia, la mia giovinezza è passata con Te, Fausto.
Oggi hai ricevuto la chiamata di Gesù ed hai accettato, con la Tua immensa bontà, di portare il Tuo  buonumore, la Tua gioiosità nel Suo Regno.
Un’unica raccomandazione: contieniti con le tue battute spiritose quando incontrerai Gesù…..
Mi mancherà la Tua gioia.
Mi mancherà il Tuo continuo tentativo di farmi ascoltare una qualche poesia appena scritta o, a volte, appena pensata.
Mi mancheranno le Tue battute, spesso incomprensibili, che, per gioco, mai ho voluto ascoltare. Ricorderò sempre le infinite partite a pallone al campetto di Don Cesare: le partite con il tempo, spesso segnato dal tuo orologio, che duravano sempre all’infinito: si smetteva solo quando vincevi o per sfinimento o per il buio.
Ricorderò sempre le partite di pallone al Crispolti, il nostro campo di battaglia …. un contrasto, un grande polverone e Tu … che esci con la palla tra i piedi …
Ogni volta che Ti sfottevo ricordando un calcio di rigore tirato più vicino alla bandierina laterale che al palo della porta Tu dicevi: ricorda che quando abbiamo vinto il campionato allievi con il Todi ho tirato l’ultimo rigore e ho segnato … e subito dopo la Tua fragorosa risata.
Mi mancherà la Tua fragorosa risata.
Il fragore di una risata che sembrava di tanti ma, spesso, era solo la Tua.
Ricorderò sempre le ininterrotte partite a carte dalla sera fino all’alba quando, sempre pieno di briscole, provavi ad ingannarci con il Tuo: – gioco anch’io … andiamo a bestia – … e puntualmente incassavi il piatto.
Venuto giorno, smesso il gioco delle carte, la bellezza del ritrovarci tutti insieme alla messa della domenica mattina a Santo Stefano.
Una vita segnata dal dolore, la perdita del papà ancora ragazzo, la perdita del fratello ancora troppo giovane.
Una vita segnata da un doppio compleanno quello originario e quello dopo il tuo problema al cuore nell’agosto 2005: dicevi sempre che quest’ultimo era il tuo vero compleanno, la Tua rinascita e qualche volta abbiamo festeggiato questa data dimenticando il 13 maggio.
Non dimenticherò la profonda, incessante pazienza e dedizione nell’accudire Tua mamma: Le hai dedicato tanti anni della Tua vita con una presenza, un’attenzione infinita; hai annullato completamente la Tua vita per Lei: l’hai seguita passo dopo passo con un amore immenso perché nulla Le mancasse nell’ultimo difficile periodo della sua vita.
Al di sopra di ogni altra cosa era rimasta la Tua nepote; in Lei riversavi tutto il bene possibile, per Lei dimenticavi ogni cosa.
L’ultimo ricordo è la telefonata di domenica 24 settembre, la sera prima dell’operazione, ci siamo salutati, abbiamo invocato la benedizione di Dio e Tu, nonostante la tua difficile operazione del giorno dopo, non hai dimenticato di inviare l’augurio e la benedizione a Roberta per il suo intervento di due giorni dopo.
Ora dovrai fare dall’alto, già Ti penso accanto a Gesù che tanto hai amato, il padrino del Tuo “figlioccio” Alessandro, dovrai proteggerlo e guidarlo perché io da oggi Ti penserò sempre come il suo Angelo Custode.

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