In occasione della Giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza il Codacons ha presentato un esposto alla Procure della Repubblica di Perugia e Terni affinché si indaghi anche in Umbria sul fenomeno dello “sharenting”, ossia la pubblicazione incontrollata di foto di minori sui social network da parte degli stessi genitori.
“Da anni – spiega il presidente di Codacons Carlo Rienzi – denunciamo alle autorità competenti le foto di bambine e bambini pubblicate da persone comuni, influencer e genitori vip sui social network in barba a tutte le disposizioni in tema di privacy dei minori, ma nessuno finora è mai intervenuto. Un fenomeno quello dello “sharenting” estremamente pericoloso, perché le foto dei minori finiscono senza alcun controllo sulle piattaforme dei social network e nonostante i bambini non possano esprimere il proprio consenso, e soprattutto col rischio che le immagini finiscano nelle reti dei pedofili o siano utilizzate per fini illeciti. Un pericolo direttamente proporzionale al numero di followers dei genitori che violano la privacy dei propri figli, spesso a scopi commerciali mercificando l’immagine dei bambini”.
In Italia le norme che vietano di pubblicare sui social le foto dei minori esistono – prosegue il Codacons – ma nessuno le applica. Basti pensare alla Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia, o alla Convenzione europea sull’esercizio dei diritti del minore del 1996, e alla Carta di Nizza del 2000, norme che tutelano la privacy e l’immagine dei minori ma che vengono costantemente violate.
“Per questo abbiamo presentato oggi un esposto alle Procure, all’Agcom e al garante per la privacy, chiedendo di aprire una indagine in regione e intervenire per oscurare i profili social di genitori, influencer e vip che pubblicano immagini dei propri figli in violazione delle norme internazionali”, conclude Rienzi.