Condividi su facebook
Condividi su twitter

Alternativa Popolare nasce nel 2017 su iniziativa di Angelino Alfano come costola separata dal PDL per sostenere il governo Gentiloni di allora. Una operazione parlamentare che era volta a consolidare la tenuta di un quadro politico moderato e centrista aggredito dai nascenti e opposti sovranismi e populismi.

Si eclissa negli anni a seguire dopo il trionfo elettorale di Grillo poi di Salvini e poi di Meloni. Rinasce con Bandecchi e con il suo straordinario successo alle elezioni comunali di Terni nel 2023. Tuttavia di AP ne viene rispolverato solo il simbolo non i contenuti originali , poiché la sua forma partito e il suo orizzonte politico vengono mutate in una nuova e originale offerta politica che risulta ancor più radicale e populista tutta incentrata intorno alla eclettica figura del leader.
In altre parole all’estremismo di dx e di sx si vorrebbe contrapporre l’estremismo di centro.

Non funziona.  Il Centro, almeno quello liberale e riformista, non è una caserma.
Il Centro non si costruisce intorno all’uomo forte , non è un luogo confortevole dove si ritrovano gli amici obbedienti ma è un luogo dove ci stanno in tanti e che si tiene insieme solo nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità e soprattutto nella fatica , ogni volta, di trovare la sintesi.

Questa è l’unica prospettiva concreta del Centro che poi corrisponde a quella storica e reale che ha consentito ieri di guidare l’Italia nei primi cinquant’anni della nostra Repubblica senza le drammatiche contese sulle leadership che hanno causato finora sia il fallimento della prima sfortunata edizione del Terzo Polo nonché la attuale crisi della neo Alternativa Popolare di Bandecchi.

 

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter