Si intitola “Il nihilsistenzialismo, la percezione dell’esistere nell’era del trans-umano” il nuovo libro di Roberto De Vivo, in cui l’autore riflette sui valori e sui principi morali che guidano l’uomo e la società nell’era contemporanea. Il saggio, al quale hanno collaborato anche il professor Gaetano Mollo per la parte inerente la scuola e Matteo Giuseppe Palmisciano per la parte grafica, ha due obiettivi di fondo piuttosto ambiziosi: il primo, quello di approfondire ulteriormente le tematiche legate al bullismo, oggetto peraltro di ampia trattazione nel saggio opera dello stesso De Vivo “Bulli si diventa”, edito nel 2021; il secondo, quello di tracciare una vera e propria disamina delle teorie dell’esistere dell’essere umano, che hanno permeato la base del pensiero filosofico occidentale, da Platone ed Aristotele, passando per i filosofi cristiani, fino ad arrivare alla radicale critica del pensiero occidentale di Nietzsche alla fine del diciannovesimo secolo e alla teorizzazione del pensiero nihilsistenzialista ad opera di Roberto De Vivo, autore del saggio.
“Il pensiero nihilsistenzialista (dal latino “nihil”, “nulla”, e “sistentia”, “stare”, “stare in nulla”) nasce dall’idea che, a partire dalla seconda metà del diciannovesimo secolo, l’uomo, mano a mano, ha smesso di vivere in funzione di Dio sostituendolo con il denaro, un processo che è il frutto dell’avvento del capitalismo e della finanza: il tutto amplificato a dismisura negli ultimi vent’anni a causa dell’entrata in scena prima di Internet, che ha annullato le barriere spazio-temporali, e poi dei social network, che hanno trasferito la dimensione di esistenza dell’uomo dal mondo reale al mondo digitale”, spiega l’autore Roberto De Vivo, citando, tra le fonti, i dati dello studio “Digital 2000” in cui viene riportato che, su oltre 7 miliardi di popolazione mondiale, oltre 5 hanno facile accesso ai social network, il che dimostra come ormai i social network siano diventati parte integrante del nostro stile di vita, in alcuni casi in maniera pervasiva.
“Di fronte al vuoto relazionale e contenutistico venutosi a creare negli ultimi anni a causa dei social network, la scuola è chiamata a fare un ulteriore passo educativo, a favore della formazione degli adolescenti, al di là delle informazioni culturale da apprendere. Il fatto che negli ultimi anni si sia riniziato a parlare di condotta e di educazione civica è il primo passo verso una mitigazione dei danni fatti negli ultimi anni” aggiunge il professor Gaetano Mollo, autore della decima parte del libro dedicata alla scuola.
Biografia dell’autore. Roberto De Vivo, diplomato al Liceo scientifico di Todi, ha conseguito una laurea di primo livello in “Filosofia” e una Specializzazione in “Filosofia e etica delle relazioni umane”, presso l’Università di Perugia. Nel 2017 ha acquisito un Master in “Amministrazione e gestione delle risorse umane” ad Ancona. Ha collaborato con il “Centro dei disturbi del comportamento alimentare” presso il Centro Francisci di Todi. Dal 2015 al 2018 ha elaborato, in collaborazione con la cattedra di “Pedagogia generale” di Perugia, due progetti di ricerca, uno dei quali relativo alla prevenzione\fronteggiamento del bullismo nelle scuole. Nel 2019, con l’aiuto del Cesvol Umbria, ha progettato e realizzato un “punto di ascolto” per le vittime di bullismo, sito in Piazza Italia (PG). Dal 2018 al 2020 ha svolto numerosi convegni e conferenze pubbliche sul bullismo, insieme al professor Gaetano Mollo. Nel 2021 ha pubblicato il suo primo libro dal titolo “Bulli si diventa” scritto a quattro mani con il professor Mollo, a cui ha fatto seguito, nel 2022, la creazione di un canale YouTube, rivolto alla prevenzione, al fronteggiamento e alla cultura del fenomeno bullismo nelle scuole. Il nome del canale ricalca quello del libro, pubblicato l’anno prima.