È il primo sindaco donna di Marsciano e punterà al suo secondo mandato. Nel futuro del centro-destra marscianese c’è ancora Francesca Mele. Il primo cittadino ha iniziato la sua corsa elettorale per bissare lo storico successo del 2019, che ha dato a Marsciano il primo governo di centro-destra.
Quando è maturata, a livello personale, la decisione di ricandidarsi? “Praticamente da sempre. Un solo quinquennio di amministrazione non è sufficiente se si ha voglia di fare bene, nell’interesse della propria città; per di più ho sempre avuto il sostegno dei partiti e della civica che formano la coalizione e pertanto non ci sono mai stati dubbi”.
Ha mai pensato, durante il suo mandato, di percorrere altre strade? Ad esempio, quando si è candidata al Senato? “Francamente no: la mia è stata una candidatura di servizio e la possibilità di sedere al Senato era veramente remota; non avevo alcuna illusione, ma resta una bella esperienza”.
A meno di 3 mesi dalle elezioni si fanno bilanci o si guarda avanti? “L’uno e l’altro, anche perché fare bilanci serve non solo per programmare l’azione di governo, ma è da stimolo a fare ancora di più e meglio. Al secondo mandato, quando oramai si è padroni della macchina amministrativa, si è nelle condizioni migliori per lavorare con la massima efficienza”.
Quali sono i 3 maggiori risultati raggiunti in questi 5 anni? “Il risanamento del bilancio comunale, gli obiettivi sulla sicurezza, prefissi e raggiunti, l’enorme programma di lavori pubblici (per capoluogo e frazioni) ammontante a 18 milioni e 400 mila euro, per la quasi totalità finanziati grazie a bandi regionali, nazionali ed europei, con un enorme risparmio per il bilancio”.
C’è qualcosa che non rifarebbe? E una cosa che invece avrebbe voluto realizzare ma non è stato possibile fare? “Sinceramente no, sono complessivamente soddisfatta”.
Avete in diverse occasioni sottolineato le difficoltà relative ad alcune situazioni ‘ereditate’ dalla precedente amministrazione. In particolare, in sede di approvazione del bilancio. Com’è l’attuale condizione finanziaria dell’Ente? “Abbiamo ereditato un bilancio con un disavanzo tecnico di circa 2 milioni e 900 mila euro, mutui a lungo termine (almeno fino al 2038) per oltre 40 milioni e strumenti finanziari altamente rischiosi, quali i derivati. Dal 2021 al 2023, alleggerendo l’indebitamento attraverso la rinegoziazione dei mutui, gestendo oculatamente le risorse, specie quelle assegnate per fronteggiare covid e crisi energetica, effettuando un restyling dei conti, recuperando crediti vantati da oltre dieci anni, per circa 400 mila euro, abbattendo spese legali ed interessi passivi per altrettanti 400 mila, siamo arrivati ad un avanzo di circa 400 mila euro: in sintesi sono stati eliminati o ridimensionati molti di quegli ostacoli finanziari che condizionavano la programmazione e la gestione della spesa”.
Ci sono stati alcuni avvicendamenti nella sua squadra, per diverse ragioni, non strettamente politiche. L’uscita della capogruppo della Lega è stata però un momento di rottura. Che conseguenze avrà? “Non avvantaggerà la minoranza in alcun modo. Chi cambia schieramento in maniera così radicale, negando il mandato elettorale di chi l’ha votata, non può essere credibile, soprattutto in prossimità delle consultazioni e soprattutto se la coerenza e la saldezza dei principi sono ancora un valore, in politica e nella vita”.
Sono cambiati i rapporti di forza con i suoi alleati? “La nostra è una squadra valida e coesa, che ha a cuore il futuro del Comune e anche se gli equilibri interni si sono diversificati, come è accaduto del resto a livello nazionale, rispetto al 2019, questo non darà problemi”.
Sarà una campagna elettorale diversa da quella di cinque anni fa? “Mostrare le competenze raggiunte ed i risultati acquisiti in un quinquennio (peraltro menomato dei due anni di pandemia e di gestione dell’emergenza) sarà un bel vantaggio da spendere, rispetto al 2019 ove potevamo mostrare una faccia pulita, una chiarezza di idee ed una competenza che però erano in qualche modo da testare; quindi questa sarà certamente diversa e migliore come campagna”.
Marsciano eleggerà il suo sindaco al primo turno o al ballottaggio? “Mi viene da dire ‘speriamo di vincere al primo turno’, così possiamo continuare a lavorare bene ed in fretta, senza indugi”.
Immagini di essere stata appena eletta. Qual è la prima cosa a cui lavorerà? “Riprendere il filo della programmazione e degli interventi in favore dei cittadini e del territorio, obbligatoriamente e forzatamente sospesi durante la campagna elettorale: chi si ferma è perduto”.