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Seconda intervista ai candidati sindaco per le elezioni del Comune di Marsciano, in occasione dell'avvio della sua campagna elettorale con l'incontro di Spina
Ranieri 2024

È partita da Spina la corsa a sindaco di Sabatino Ranieri che ha presentato la sua candidatura e la coalizione a suo sostegno, “Cittadini al Centro”, costituita dalle liste civiche Marsciano Democratica, Marsciano Popolare, Ambiente Sanità e Lavoro, Marsciano Civica, Tempi Nuovi.

“Un progetto di cambiamento – spiegano dalla compagine politica – e un segnale distintivo rispetto agli altri schieramenti”. Dopo una fase di confronto con altre forze, la scelta del sodalizio civico è stata dunque quella di ‘correre’ da soli e puntare su Ranieri. 

Marsciano Democratica aveva iniziato un percorso che sembrava condurla alle primarie con Pd e Altra Marsciano per designare un candidato sindaco unitario, che in quel caso sarebbe stato Carlo Cavalletti. Poi però ha preso un’altra strada. La sua decisione di candidarsi parte da lì? “Marsciano Democratica è da sempre contraria alle primarie. Non va confusa la posizione politica di un movimento con le scelte individuali, che abbiamo sempre rispettato. Da quel percorso sono uscito in tempi non sospetti e se altri lo hanno fatto dopo, vuol dire che le mie sensazioni erano giuste. La mia candidatura nasce dalla volontà di amici, movimenti politici e forze civiche che mi hanno chiesto di rappresentare la sintesi di un grande progetto civico di rinnovamento”. 

Già nel 2009 si era candidato a sindaco, con due liste civiche e Rifondazione Comunista, competendo con Alfio Todini. Oggi fa parte di una compagine che invece ha una natura diversa. Cosa è cambiato in questi anni? “Mi sono sempre candidato a capo di uno schieramento civico, collaborando senza ideologie o preconcetti con tutti coloro disposti a convergere su programmi civici. ‘Destra’ o ‘sinistra’ è stata solo l’etichetta data da chi aveva interesse a collocarci politicamente. In questi anni non è cambiato niente, perché con coerenza rimaniamo sempre dove siamo stati, a differenza di chi salta da una parte all’altra per tornaconto personale”. 

Dal punto di vista programmatico, dire “né a destra, né a sinistra”, in cosa si traduce, concretamente, nel territorio? “Pensiamo che la tutela della salute, del lavoro, la buona amministrazione, la competenza non abbiano colore politico. Abbiamo sempre ragionato così e continueremo a farlo. Siamo stati sempre nelle istituzioni guardando al merito delle questioni, senza pregiudizi e preconcetti. La politica deve essere concreta, pragmatica e dare risposte a tutti”. 

Quali sono tre priorità per Marsciano? “Marsciano deve uscire dall’immobilismo in cui è stata relegata in questi ultimi 15 anni da una finta alternanza di governo. Sinistra e destra si sono scambiati i ruoli ma il cambiamento auspicato non si è visto. Serve una visione nuova, coraggiosa, maggiore attenzione alle politiche sociali, allo sviluppo sostenibile, alla difesa dell’ambiente e dei più deboli. Ma anche un progetto per il rilancio economico di un territorio che vive un crisi dalla quale si può uscire solo costruendo un nuovo modello di sviluppo, che riparta dai centri cittadini e che sia il cuore della vita pubblica, lavorando su rigenerazione urbana, decoro dei luoghi e apertura di attività economiche di prossimità”. 

Per quale motivo un elettore non soddisfatto dell’attuale situazione dovrebbe scegliere voi? “Perché dopo amministrazioni di sinistra e destra che hanno fatto sostanzialmente le stesse cose, rappresentiamo l’unico punto di rottura con il passato. Con idee nuove, radicate nel territorio e che vengono dalle esigenze dei cittadini”. 

Cosa serve a Marsciano, che l’attuale governo e i precedenti non sono riusciti a dare? “Occorre uscire dalla logica dei partiti che prendono ordini dai potentati perugini e romani.  I partiti, come si è visto, non difendono  il territorio e i cittadini, ma la posizione dei propri esponenti regionali e nazionali, anche contro gli interessi locali. L’ospedale di Pantalla ne è un esempio lampante: nessun politico di destra e sinistra, a livello regionale, si è mai mosso per difenderlo veramente.” 

Che ‘peso’ avrà la vostra compagine e a quale delle due coalizioni pensa di poter togliere voti? “Puntiamo a vincere le elezioni. Noi non vogliamo togliere voti, ma raccogliere il consenso di chi, sino ad oggi, si è fatto illudere dalle promesse dei partiti; quello di chi è stanco e deluso dalla politica e di chi non è andato mai a votare. Non vogliamo togliere voti ma regalare un sogno”. 

A chi pensa invece di ‘guardare’ al secondo turno in caso di ballottaggio? “Puntiamo a vincere al primo turno e non facciamo strategie, convinti della nostra forza e della nostra proposta politica: guardiamo a noi stessi”. 

Se il sindaco dovesse essere eletto al primo turno che nome le piacerebbe? “Quello che potrebbe finalmente cambiare il volto di Marsciano e del suo territorio: Sabatino Ranieri”.

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