“Liberare la Bellezza”, in programma dal 27 luglio al 18 agosto, è un festival patrocinato dal Comune di Todi e da ETAB che già dal titolo rivendica le sue ambizioni. Nasce dall’ipotesi che l’animo umano sperimenti una bellezza inibita dalle contraddizioni della modernità, ma che pure è presente come aspirazione universale e quale realtà di fatto nei segni paesaggistici, artistici e culturali del nostro paese. Si tratta solo di liberarla permettendole di fiorire.
Todi da questo punto di vista, con la sua armonia che è un unicum anche in una regione come l’Umbria, è lo scenario ideale di una simile manifestazione; e lo è anche il Giardino degli Amici dell’Orto, dove si svolge la manifestazione.
Il primo grande appuntamento della stagione 2024 è con Federico Fellini e non è un caso dopo quanto si è appena detto. La mostra “Ho bisogno di credere – Fellini e il sacro, organizzata da un complesso di importanti istituzioni per il centenario del regista, si terrà nella Sala Vetrata dei Palazzi Comunali: verte sulla ricerca interiore e spirituale che anima le sue visioni e le rende tuttora significative. Il Fellini di film intimamente religiosi come “La Strada” e“La dolce vita”; il Fellini interlocutore di sacerdoti che lo hanno sostenuto in momenti difficili (padre Virgilio Fantuzzi, padre Nazareno Taddei…); il Fellini dalle radici provinciali e cattoliche che non hanno mai smesso di alimentare il suo immaginario e la sua ricerca sono solo alcuni degli aspetti messi in luce da questa mostra di ampio respiro e forte impatto di immagini.
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Secondo pilastro delle giornate tuderti è la proiezione serale di film classici e recenti come ‘’La Strada’’e “Le Notti di Cabiria” di Federico Fellini per cui potremmo chiosare: quando il candore e la purezza si palesano cadono tutte le maschere; e anche “Così lontano così vicino” di Wim Wenders (gli uomini ascoltano più la voce degli uomini che degli angeli). Inoltre “Francesco di Assisi’’ di Liliana Cavani, il primo dei tre film della regista sul santo con un Francesco più che mai attuale e controcorrente che ci mostra la mitezza e l’umiltà antidoto ai deliri di onnipotenza del presente.
Ricordiamo anche “La messa è finita” di Nanni Moretti dove appare la luce della fede spenta dalle logiche terrene; quindi “La leggenda del Santo Bevitore” di Ermanno Olmi, denso apologo sulla provvidenza;“La Via Lattea” di Luis Buñuel sulla fede tradita dal fariseismo e dalla dottrina deviata; “La stella di Greccio” di Arnaldo Casali con un Francesco inedito “rimasto nascosto” fino ad oggi; “Magnificat” di Pupi Avati o l’umanità perduta verso la salvezza; “Il Prodigio” di Sebastián Lelio (a volte è impossibile restare fuori da certe storie… Dentro o fuori?);“One Second” di Zhang Yimou o la felicità in un fotogramma; “Chiara” di Susanna Nicchiarelli, piccolo capolavoro di bellezza liberata. Da segnalare due prime visioni con “Brigitte Bardot Forever” di Lech Majewski ispirato alla Odissea di Omero e “Limoni d’inverno” di Caterina Carone (se sei abitato dalla mediocrità, come puoi pretendere di attraversare il deserto?)
Altro momento qualificante sono una serie di spettacoli dal vivo quali “Il Cantico dei Cantici” con la nota biblista Rosanna Virgili e gli straordinari Claudia Koll e Riccardo Lionelli (La corsa dell’amore nella primavera dell’anima.Un amore fieramente umano che ha in sé una scintilla divina;“Giovanna d’Arco”, romanzo popolare in sei canti ed un epilogo, da un testo di Maria Luisa Spaziani interpretato da Miriam Spera con la regia di Rosario Tronnolone, con l’ambizione di far convivere la verità storica e la tesi dissidente in una interpretazione unica; “Van Gogh di grano di luce” di e con Andrea Ortis, versione ridotta dello spettacolo “Van Gogh Cafè (sento in me una forza creativa che sono sicuro verrà il giorno in cui sarò in grado di produrre regolarmente … cose buone).
Ancora sipari poetici con ‘’O amor muto’’ in cui la poesia trova parole d’amore con Davide Rondoni: proprio a Todi città dell’amore, cioè città del poeta che ha scritto i più estremi versi d’amore del mondo (Jacopone). Quindi “In principio un bacio nel sole” di Giovanni Roma,“Presente senza fine” di Ottavia Pojaghi Bettoni (lo sguardo della poesia per evocare la bellezza della vitae il mistero dell’amore e svelare la presenza del Cielo); il talento di uno dei cornisti più talentuosi con“Ancora musica” di Gabriele Falcioni & Friends (che potremmo commentare con le parole del direttore del film “Prova d’orchestra” di Federico Fellini: la musica ci salverà).
Ospite d’eccezione l’artista di religione ebraica Miriam Meghnagi con “Canto di Pace per il Mediterraneo”(la bellezza, si vede, quando si vede, e conta e incanta e canta guarisce e ammutolisce, muove e commuove). Interessante l’intervento dell’artista Bruno Ceccobelli con‘’Bellezza dentro”: l’arte serve agli umani per essere più vicini al Divino; e la testimonianza in chitarra e canto “FRANK BARRIOS”di Aldo Francesco Ciaccio: con la chitarra sulla spalla e uno zaino d’amore.
Non poteva mancare nel Festival la parola-discussione, il dialogo tra autori e persone del pubblico che potrà incontrare attori, poeti, scrittori, registi, esperti di cinema pronti a liberare la bellezza che apre alla speranza e alla piena realizzazione dei nostri sogni.