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Che l’utilizzo marcatamente propagandistico, in pieno stile Minculpop, di qualsivoglia canale di comunicazione fosse una delle cifre caratteristiche dell’Amministrazione Ruggiano non era certo una novità, viste anche le numerose denunce in tal senso mosse in questi anni dal Partito Democratico e dalle altre forze di opposizione.

Tuttavia, che si arrivasse al punto di “istituzionalizzare” e di far diventare prassi corrente la censura dei commenti “sgraditi” sulla pagina Facebook del Comune di Todi, rei di segnalare in modo civile e garbato le cose che non vanno in questa città, ha dell’incredibile, come successo da ultimo il 25 Settembre riguardo alla situazione di degrado in cui versa il Quartiere Europa.

D’altronde, ben si può capire il fastidio provato da parte di chi è impegnato quotidianamente a descrivere la nostra città come il Bengodi, occupando pervasivamente ogni spazio comunicativo, quando la propria narrazione fasulla viene smontata con garbo e senso critico sottolineando le inefficienze della Giunta Ruggiano.

I social media sono uno strumento fondamentale per il raggiungimento dell’efficacia dell’informazione e della comunicazione pubblica nonché un mezzo di dialogo con i cittadini, ai fini dell’espletamento dei doveri di comunicazione previsti dall’art. 1, comma 5 della L. n. 150/2000 (“Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni”).

I profili istituzionali aperti sui social network da enti come i Comuni sono da considerare come una risorsa aggiuntiva rispetto ai tradizionali canali di comunicazione e vanno, quindi, utilizzati in coerenza con questi ultimi e rispetto alle funzioni e agli obiettivi fondamentali dell’Ente, non piegati alle esigenze propagandistiche della maggioranza pro tempore al governo della città o di qualsiasi suo esponente, per quanto apicale (ogni riferimento al Sindaco Ruggiano è puramente voluto e non casuale).

È scandaloso, dunque, che un canale di comunicazione istituzionale come la pagina Fb del Comune di Todi venga trasformato da chi ha accesso ad essa – risorse umane che fanno parte della macchina comunale come staff del Sindaco e che vengono pagate coi soldi dei contribuenti tuderti – in un gazzettino di propaganda che magnifica l’amministrazione comunale e censura i commenti sgraditi senza alcuna giustificazione. Nei prossimi giorni, come Capogruppo del Partito Democratico di Todi, presenterò un’interrogazione su questa scandalosa vicenda e contestuale esposto al Corecom.

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