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Quando lo scorso giugno mi è stato rivolto l’invito a sottoscrivere  la lettera con cui Todi Festival aderiva, in qualità di partner del progetto, alla candidatura di Todi a Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea, ero pienamente convinto che questa idea avesse gambe robuste per andare avanti.
Se essere contemporanei significa saper interpretare e vivere al meglio il proprio tempo, è evidente come Todi, guidata da un’amministrazione lungimirante e coraggiosa, abbia più da insegnare che da imparare, forte di un protagonismo locale, diffuso e propositivo, che riesce sempre a sorprendermi e di una consolidata capacità di attrarre personalità di spicco, in ambito artistico e non solo.

Sul fronte delle arti visive e performative, Todi Festival ha voluto dare nel tempo il proprio contributo, sia valorizzando le progettualità locali che supportando il territorio in quel dialogo, già particolarmente vivace, con realtà nazionali e internazionali portatrici di nuovi format o linguaggi. 

Oggi possiamo dire con soddisfazione che, per attori e compagnie anche affermati, debuttare a Todi con un nuovo spettacolo è un ambìto punto di partenza, una vetrina ampiamente riconosciuta e che può contare su un’efficace cassa di risonanza.

Ora che la data dell’atteso responso è alle porte, faccio a Todi un grande in bocca al lupo affinché la città  – e con lei l’Umbria intera – possa raccogliere i meritati frutti di un lavoro accurato e appassionato. Comunque vada, essere tra le finaliste sarà stato un successo, ma ci auguriamo di poter presto brindare alla Capitale dell’Arte Contemporanea “più vivibile al mondo”!

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