La proclamazione della Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026 è fissata per giovedì 31 ottobre, alle ore 10:30, alla Sala Spadolini del Collegio Romano, sede del Ministero della Cultura. E sarà il Ministro Alessandro Giuli in prima persona a pronunciare il nome della città che potrà fregiarsi per la prima volta del titolo istituito proprio quest’anno con un bando pubblicato in maggio al quale hanno risposto in 23.
Oggi però è il giorno decisivo, quello in cui Todi, insieme alle altre quattro città finaliste – Carrara, Gibellina, Gallarate e Pescara – è convocata in audizione davanti alla commissione ministeriale che ha esaminato in precedenza i dossier presentati.
A guidare la delegazione sarà il Sindaco Antonino Ruggiano, che introdurrà il progetto di candidatura, che sarà poi illustrato nel dettaglio dal professor Marco Tonelli, curatore artistico del dossier, e da Elisa Veschini, coordinatore tecnico.
“Il progetto è serio, credibile e sostenibile – sottolinea il primo cittadino – e verrà portato avanti al di là di quello che potrà essere l’esito finale, mettendo a frutto tutte le relazioni e risorse attivate”. La proclamazione è prevista per mercoledì 30 ottobre.
Gli interventi saranno introdotti e chiusi da due video, un teaser di apertura, realizzato da una primaria società di comunicazione nazionale, e un filmato nella quale sono state racchiuse alcune testimonianze legate all’arte contemporanea a Todi.
La progettazione ha visto all’opera il critico d’arte Lorenzo Fiorucci, mentre l’ambito tecnico è stato presidiato da Gregorio Battistoni ed Elisa Nocentini di Atlante Servizi Culturali, con la grafica progettuale e d’immagine opera rispettivamente dell’architetto Maria Rosaria Vitiello e di Vincenzo Alessandria, direttore artistico di Quadro Zero, giovane startup perugina dedita alla promozione di giovani artisti.
Tutte le scelte artistiche, culturali e sociali del progetto si caratterizzano per il coinvolgimento di soggetti, personalità, fondazioni, gallerie, musei, associazioni, università, istituti scolastici, pubblici e privati, nazionali e internazionali, sia giovani che storici e consolidati, il tutto con un’apertura all’intero territorio regionale.
Una candidatura dunque di tutta l’Umbria, terra in cui l’antico e il contemporaneo coesistono da tempo e continuano a proiettarsi nel futuro, con però al centro Todi, dove la vocazione per l’arte contemporanea è radicata da oltre mezzo secolo, a partire dagli anni Settanta, quando grandi artisti quali Beverly Pepper, Piero Dorazio e Alighiero Boetti tra i primi scelsero la città come luogo di vita e lavoro. Furono gli antesignani di una lunga e prestigiosa schiera di presenze che, decennio dopo decennio, hanno creato, seminato, sensibilizzato, creato i presupposti da cui trae linfa vitale la candidatura di oggi a Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea.
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