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Lo dichiaro prima. Faccio politica da anni, con valori chiari.  La faccio con una passione tenacemente obiettiva e così forte che non mi ha fatto mai smettere, di fronte anche alle sconfitte, ai momenti difficili, alle cattiverie e via dicendo.
Ho una certa visione di città, di politica, di valori. La Mia. 

Non è detto che sia giusta, anzi. Da anni mi confronto con le persone, tante, con alcune delle quali ho costruito anche amicizie solide e dalle quali ho imparato tanto. 

Ho sempre rispettato tutti sul piano personale ma anche assunto atteggiamenti forti sul piano politico. Tutto questo per dire che esistono cose su cui transigere, altre su cui mediare ed altre ancora su cui tentare di trovare la quadra (anche mandando giù bocconi amari). 

Ma, per quel che mi riguarda, non può esistere punto di mediazione con chi trascura il valore umano di ognuno di noi, con chi non ha cura di non lasciare nessuno indietro.

Come nella vergognosa questione tuderte delle/dei bambine/i e ragazzine/i con disabilità che aspettano le quattro ore settimanali per l’aiuto dei compiti a casa da parte del Comune di Todi e lasciate dall’amministrazione comunale senza, per quattro mesi. Mi ha colpito molto, mi ha ferito. Ci ha colpito molto (mi avete scritto in tantissimi, appunto). 

Vedetela pure come volete: polemica, strumentalizzazione politica (parole che vanno tanto di moda ultimamente), a me frega meno di niente, perché in questioni squallide di questo tipo io non arretrerò mai di un millimetro. 

Occorre sostenere il diritto allo studio, all’equità sociale, alla sanità pubblica, a fruire tutti di un modello di città inclusiva e che, come comunità, abbia cura di tutti.
Una Amministrazione che lascia indietro persone con disabilità è una Amministrazione che ha fallito su tutto. 

Significa che a loro mancano i valori base di comunità, significa che gli manca il rispetto per il valore umano, che gli manca la base per costruire una società migliore.
Mi dispiace ma non ci sto, perché su queste cose io mi ci sento male. Letteralmente. 

Questa città va ricostruita da zero, attraverso la società civile, associativa, partitica. L’indifferenza, su cose come queste, è qualcosa che in realtà fa male ad ognuno di noi, perché tutti, in qualcosa siamo deboli.
Il senso di comunità si costruisce proprio su questo.  Siate umani.

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