Nel pomeriggio di lunedì 20 gennaio, alle ore 17:30, nella Sala del Consiglio dei Palazzi Comunali, si terrà la cerimonia di conferimento della Cittadinanza Benemerita di Todi a Silvano Spada, attore, regista e, soprattutto, fondatore nel 1987 del Todi Festival, manifestazione che si sta avvicinando a celebrare il proprio quarantennale. Della kermesse è stato direttore artistico lo stesso Spada fino al 1999 e poi dal 2013 al 2015, cedendone negli intermezzi il timone a nomi quali Simona Marchini e Maurizio Costanzo e poi da ultimo ad Eugenio Guarducci, che lo ha guidato negli ultimi nove anni.
Nei giorni scorsi, i quotidiani regionali hanno dato ampio spazio alla notizia intervistando Silvano Spada, che si è detto grato del riconoscimento e che ha ricostruito a tratti le origini di un festival che nacque in anni nei quali la città era ancora ripiegata su se stessa a causa della tragedia del Palazzo del Vignola che portò, tra le altre cose, alla chiusura della maggior parte degli spazi culturali, a partire dallo stesso Teatro Comunale, costringendo Spada ad inventarsi location inusitate che contribuirono a loro volta a caratterizzare l’evento e a decretarne l’immediato successo.
La scelta dei temi, la grande rete di relazioni di Silvano Spada nel mondo dello spettacolo, la sua attenzione alla comunicazione, la sapiente miscela di mostri sacri del palcoscenico con i giovani più talentuosi del panorama italiano segnarono per la città una rinascita, corroborata nei primi anni Novanta dalla Todi “città ideale del pianeta”, dal recupero urbanistico del centro storico grazie ai lavori di consolidamento del colle, dalla riapertura del Teatro Comunale, del Nido dell’Aquila, del Palazzo del Vignola, con il festival a fare da biglietto da visita.
A distanza di tanti anni, la città riconosce a Spada quei meriti, sopravvissuti alle polemiche cittadine che pur accompagnarono la sua avventura. Lunedì pomeriggio, come già anticipato in alcune interviste, sarà un’occasione per ricordare dalla sua viva voce quel periodo, le intuizioni e le difficoltà, gli slanci e le frenate. E magari, forte della sua attuale esperienza con il Teatro Off Off di Roma, anche per guardare al futuro del Todi Festival, accompagnandolo al traguardo dei suoi primi quarant’anni.