In questi giorni è in arrivo e scadenza la fattura di conguaglio TARI 2024 e mi ero ripromesso di commentare solo dopo averla ricevuta. È arrivata.
Non intendo contestare i valori assoluti, importi parziali o totali ma vorrei comprendere la ratio e l’applicazione oltre alle terminologie utilizzate.
Spero sia comprensibile vista la presenza di tecnicismi (disponibile a spiegare meglio).
Partiamo dal Regolamento Tassa sui Rifiuti a Misura nella sua versione Modificata con delibera di Consiglio Comunale n. 28 del 28/04/2023.
Indice.
Scorrendo gli articoli possiamo leggere: Art.23/ter Conferimenti minimi.
Passiamo al testo. Arriviamo all’art. 23 poi al 23/bis…e il 23/ter? Non esiste!
Penso che tale articolo dovrebbe definire cosa si intende per “conferimenti minimi”.
Nella Deliberazione di Consiglio Comunale n° 27 del 30/04/2024 Oggetto: Approvazione delle tariffe ai fini della tassa sui Rifiuti (TARI) a misura – Anno 2024 possiamo leggere “I conferimenti minimi sono stati confermati come per l’anno 2023”.
Andiamo all’anno 2023 a vedere i valori.
Per un nucleo di 2 persone residenti il valore è litri 1.282,91.
Torniamo sul Regolamento dove avevamo rilevato che nella versione aggiornata è scomparso il comma 3. Dell’articolo 22 (che sarebbe dovuto diventare il famoso art. 23/ter e che recitava “Conferimenti minimi Per scoraggiare comportamenti elusivi, l’errata differenziazione dei rifiuti, la loro migrazione e l’abbandono di rifiuti sul territorio, a carico delle Utenze Domestiche può essere incluso un volume minimo determinato annualmente nella delibera di approvazione delle tariffe. Potranno quindi essere addebitati alle utenze volumi minimi anche se non esposti.”
Lasciamo da parte la discrepanza tra testo vecchio e aggiornato. Svista? Errore?
Concentriamoci sul testo.
Come si può leggere tale voce è importante proprio ai fini di ridurre “comportamenti elusivi, la migrazione e l’abbandono dei rifiuti”. Correttamente, come si deve fare in questi casi, si applica un addebito minimo di conferimenti.
Premesso tutto ciò se la mia interpretazione è corretta significa che li produci o non li produci, li conferisci o meno, ti viene addebitato un importo. Nel mio caso è di litri 1.282,91 (poi se qualcuno ci spiega il ,91 sarebbe utile..) corrispondenti in base al mastello da 30litri a circa 43 svuotamenti/anno. Ovvero circa uno ogni 8 giorni o più semplicemente sempre considerando che le settimane sono 52..
Allora vediamo i calcoli.
Io quei conferimenti li ho pagati o no? Direi proprio di si!
Perché allora mi vengono addebitati ulteriori 7 svuotamenti in pratica quelli registrati dal codice a barre (valore sbagliato perché sono comunque di più in un anno…)? Parliamo di 210 litri che dovrebbero far parte dei conferimenti minimi.
Poi raggiungiamo l’apice della presa in giro, perché questa è, dell’addebito dei conferimenti che un cittadino virtuoso, proprio per evitare abbandoni ecc.. effettua presso l’isola informatizzata per 680 litri che avrei potuto gettare ovunque invece di caricarli in auto e gettarli correttamente!
Ora sommando i rifiuti prodotti e conferiti abbiamo un totale di 890 litri a fronte dei 1.282,91 minimi. Per cui pago un totale di 2.172,91 litri.
Dove sta il punto di discussione? Sulla ratio e la terminologia.
“Conferimento minimo” è un valore che se superato si paga in più l’eccedenza.
Qualcuno potrebbe obiettare che quello che ho conferito è in più rispetto il valore minimo.
Eh no! Qui sta l’errore. Il valore minimo deve essere basso, il gestore registra gli svuotamenti e se eccedo pago in più, ma se il valore è alto in pratica ogni settima che senso ha?
Se avessi esposto per 43 settimane cosa avrei pagato minimo + 43 conferimenti?
L’obiettivo del conferimento minimo è quello descritto correttamente e deve tendere a produrre meno secco residuo (che genera costi di smaltimento) oltre che ad ottenere meno prese (quindi economie sui costi di raccolta) e deve essere basso raggiungibile con impegno. Così come concepito non ha senso oltre ad essere incomprensibile.
Così si gratifica chi impunemente getta nei cestini gettacarte stradali o, peggio abbandona i rifiuti penalizzando che si impegna a fare una raccolta differenziata decente.
Nel 2025 sarei tentato di unirmi a chi getta ovunque e non per qualche decina di euro ma per la scarsa considerazione verso chi si impegna. Tranquilli non lo farò perché non lo ritengo ambientalmente e civicamente corretto ma la tentazione è tanta!