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Un nuovo femminicidio, il terzo in pochi mesi, scuote l'Umbria; il cordoglio della Presidente della Regione Proietti
Ilaria Sula

La comunità di Terni e l’intera regione è sconvolta per la tragica notizia della morte di Ilaria Sula, la ventiduenne scomparsa il 25 marzo scorso a Roma. Il terzo femminicidio in Umbria, un fenomeno questo della violenza di genere che sembra non fermarsi.

Il corpo della giovane è stato ritrovato questa mattina in una valigia in una scarpata nelle vicinanze di Roma. Ad indirizzare gli inquirenti verso il ritrovamento del corpo è stato quello che è il reo confesso dell’omicidio, ovvero l’ex fidanzato Mark Antony Samson.

Per la presidente della Regione Umbria che esprime profondo cordoglio insieme a tutta la Giunta regionale, non possiamo più permettere che ciò avvenga perché ormai la violenza sulle donne non conosce confini sociali e culturali e richiede azioni concrete.

Il caso di Ilaria Sula è emblematico di come il femminicidio non sia solo un atto criminale, ma un dramma che affonda le radici in dinamiche sociali e culturali ben più profonde.

La violenza contro le donne, spesso alimentata da relazioni malsane e squilibrate, è un fenomeno che mette in discussione la nostra capacità di educare le nuove generazioni alla parità, al rispetto e alla dignità reciproca.

La Presidente ribadisce quindi, l’importanza di intervenire tempestivamente intensificando le azioni nelle scuole e nelle università, partendo dai giovani, per promuovere una cultura di rispetto e di consapevolezza.
Oltre alla formazione nelle scuole, dobbiamo rafforzare i servizi di supporto alle vittime di violenza perché è urgente che la cultura del silenzio venga spezzata, e che ogni segnale di abuso venga ascoltato e affrontato.

La discriminazione di genere, l’oggettivazione delle donne e la cultura della violenza non devono più trovare spazio nella nostra quotidianità.
Solo un cambiamento profondo e un impegno costante delle istituzioni, dei cittadini e delle famiglie potranno contrastare efficacemente il femminicidio e garantire alle donne una vita libera da paura e violenza”.

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