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Di fronte ai trionfali comunicati diffusi negli ultimi giorni  da Forza Italia Todi, non si può che esprimere sconcerto per il tono autocelebrativo e propagandistico usato per commentare l’approvazione del bilancio consuntivo 2024 e l’andamento delle opere pubbliche nel territorio comunale. In un momento in cui la città arranca e fatica a riconoscersi in un progetto di sviluppo credibile, il centrodestra brinda a se stesso come se avesse compiuto un’impresa epocale. La verità, come al solito, è ben diversa.

I numeri del bilancio non raccontano alcun miracolo, ma, semmai, fotografano una gestione amministrativa piatta, senza slanci, incapace di incidere davvero sui problemi strutturali della città. Tenere i conti in equilibrio non è un merito straordinario, è un dovere minimo per chi governa. A maggior ragione se, nel frattempo, Todi si svuota, perde attrattività, subisce un evidente declino del tessuto imprenditoriale e culturale, con sacche di disagio sociale crescente.

Ciò che Forza Italia spaccia per rigore e buona politica è, in realtà, un’amministrazione immobile e chiusa in una bolla autoreferenziale. Parlano di “decine di milioni di euro” in cantieri ed opere pubbliche senza dettagliare nulla, senza un cronoprogramma pubblico, senza coinvolgimento della città. La trasparenza che tanto rivendicano è, nei fatti, assente.

Vogliamo parlare della pavimentazione disintegrata dopo appena un anno dai lavori in via Ciuffelli-Mazzini? Ecco il biglietto da visita dell’Amministrazione Ruggiano! Vogliamo parlare della ventura opera faraonica della risalita di San Carlo, per cui il Comune tra due anni si indebiterà per un milione di euro?

È ancora più grave, infine, l’assenza totale di una strategia per lo sviluppo economico del territorio. Nessuna misura concreta per attrarre imprese, per sostenere l’occupazione giovanile, per accompagnare la transizione digitale ed ecologica dell’economia locale. Nessun dialogo con le forze produttive, nessun incentivo a nuove iniziative imprenditoriali. Todi, insomma, resta ferma, priva di visione e incapace di agganciare i cambiamenti in corso.

Come Capogruppo del Partito Democratico credo sia necessario denunciare questa mistificazione e ribadire che Todi ha bisogno di ben altro: visione strategica, coraggio nelle scelte, investimenti veri nella qualità urbana, nei servizi pubblici, nelle politiche culturali, giovanili, sociali ed economiche. Chi amministra non può limitarsi a conservare e autoassolversi: deve guidare e costruire futuro.

 

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