Di fronte a un nutrito numero di partecipanti è stata inaugurata la mostra “Luigi Boille: Le Baroque” presso il Centro Italiano Arte Contemporanea (CIAC) di Foligno, grazie a una collaborazione con l’Archivio Boille di Roma e con la Ronchini Gallery di Londra.
L’esposizione, sostenuta e promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno e curata da Italo Tomassoni, comprende una selezione di trentaquattro grandi opere, in stile barocco contemporaneo, che documentano l’attività dell’artista dagli anni ’50 ai ’70; alcuni lavori degli anni ’80; e dieci opere su carta anni ‘50/’70. L’organizzazione è stata realizzata in sinergia con la Maggioli Cultura e Turismo.
Il concept della mostra,visitabile fino al 29 giugno 2025,si concentrasu una ricostruzione del variegato percorso artistico di Boille, la cui pittura,basata su una serie dettagliata di fatti largamente documentati,è stata definita “barocca” proprio per aver mutuato, da un punto di vista morfologico, la sua grammatica artistica.
“La sua arte e la sua pittura – afferma Italo Tomassoni – hanno un’energia interna e una forza muscolare formidabile che suscita emozioni, coinvolgendo la sensibilità e lo spirito”.
Nella trama critica, che attraversa il corpus delle opere e che delinea la vicenda di un linguaggio che ha segnato una parte cospicua di storia dell’arte degli anni ‘60, confluiscono: il periodo “barocco” di Fontana risalente agli anni Trenta; le teorizzazioni di Michel Tapié sulla “Morphologie Autre”e sul “Baroque Ensembliste”del ‘63; l’attività dell’International Centre of Contemporary Art (ICAR) di Torino; e un saggio storico del curatore pubblicato a Roma nel 1962 con le Edizioni dell’Ateneo dal titolo: “Per una ipotesi Barocca”.
Durante l’inaugurazione della mostra, nella sua prolusione di carattere storico e culturale, il critico d’arte Tomassoni asserisce: “In ogni sua opera Boille, già dalla fine degli Anni Cinquanta – in un periodo ancora perfettamente informale – comincia ad avere la sensazione di dover superare quella situazione,e cosi risale alle fonti della storia dell’arte fino a un punto molto preciso che è quello in cui le forme si traducono in un’estetica che è quella della forma aperta, della linea, dello spazio frammentato, del vortice, del capriccio, della grande trovata formale rappresentata dalla forma che rotola su sé stessa e costantemente si ripete, tornando a sé stessa e proiettandosi contemporaneamente fuori da sé stessa”.
“Boille – conclude Tomassoni – prende elementi del barocco, li destruttura, li vitalizza conferendogli una vita nuova per la capacità di espandersi oltre i limiti, costruendo opere che sono uno sforzo enorme di ricerca e uno scavo costante nella storia. Questo rapporto tra arte contemporanea e la storia non è mail disgiungibile”.
Oltre elle sua opere al CIAC è possibile anche ammirare foto di opere, libri e documenti inerenti al tema e al concept della mostra.
Artista Luigi Boille
Luigi Boille (1926-2015) consegue la laurea in architettura nel 1950. Dal 1953 è attivo come pittore tra Parigi e Roma.Esordisce con un linguaggio vicino alle formulazioni europee dell’Informale, e si evolve rapidamente su immagini particolarissime che colpiscono a Parigi l’attenzione di Pierre Restany e, soprattutto, di Michel Tapiè che lo coinvolge nelle più importanti mostre della sua “Morphologie Autre” in Francia, Usa, Italia e Giappone (con il Gruppo Gutai di Sozo Shimamoto). Le sue opere sono conservate in collezioni private e nei seguenti musei: PArCO Pordenone, GAM Torino, GNAM Roma, MUSEE de la VILLE Parigi, HISHORN MUSEUM Washington, PALAZZO BRASCHI Roma, MUSEO del NOVECENTO Firenze, ecc.
Hanno scritto della sua opera: Pierre Restany, Giulio Carlo Argan, Michel Tapié, Lionello Venturi, Lawrence Alloway, Murilo Mendes, Cesare Vivaldi, Filiberto Menna, Simonetta Lux, Flaminio Guardoni e altri.
Ha esposto nei seguenti luoghi di arte e di cultura: Gall.Paul Facchetti, Parigi; Gall. Lucien Durand, Parigi; Quadriennale, Roma; Gall. Schmela, Düsseldorf; Guggenheim Museum, New York; Biennale di Venezia; Hishhorn Museum, Washington; Palazzo dei Diamanti, Ferrara; Gall. L’Isola, Roma; Museo MACRO, Roma; Museo del Novecento Firenze; Gall. Roubaud, Monaco; Gall.Spaziotemporaneo, Milano; Casino dei Principi di Villa Torlonia, Roma; David Zwirner New York.