In merito allo sciopero indetto per il 10 giugno 2025 e alle notizie emerse sulla situazione di Angelantoni Life Science – ALS srl, Angelantoni Industrie, società holding del Gruppo Angelantoni, in un comunicato, precisa con fermezza la “propria totale estraneità alla gestione aziendale da oltre due anni di Angelantoni Life Science – ALS srl e ribadisce di non avere alcuna responsabilità nelle scelte che hanno condotto all’attuale scenario”.
“Nel luglio 2021 – si legge nella nota del gruppo massetano – Angelantoni Industrie ha ceduto il controllo di ALS al gruppo cinese ANTOLIN LIFE SCIENCE (ZHEJIANG) LTD – “Antolin”, trasferendo il 70% delle quote nell’ambito di una più ampia strategia di riorganizzazione del Gruppo, finalizzata a focalizzarsi sul core business delle camere per test ambientali. La scelta fu dettata dalla volontà di rafforzare ALS attraverso un partner che, al tempo, si presentava come strategico: Antolin era portatore di nuove prospettive di crescita, grazie alla sua capacità di favorire l’ingresso nel promettente mercato cinese, l’accesso al settore farmaceutico e l’espansione delle capacità produttive di ALS. Angelantoni Industrie ha mantenuto il 30% della società, assumendo il ruolo di socio di minoranza con l’obiettivo di garantire continuità e presidio nel settore biomedicale.
Tuttavia, a partire da dicembre 2022, il partner cinese ha progressivamente escluso Angelantoni Industrie da ogni attività gestionale e decisionale.
Il Cav. Lav. Gianluigi Angelantoni, Presidente del Gruppo, è stato costretto, quindi, prima a rimettere le deleghe operative e infine a rassegnare le dimissioni dalla carica di consigliere in ALS, in seguito al costante dissenso con le scelte della governance cinese e all’assenza di flussi informativi sull’andamento aziendale.
Da inizi 2023, Angelantoni Industrie non riveste quindi alcun ruolo gestionale in ALS, pur mantenendo una quota formale del 30% e ribadisce pertanto la totale assenza di responsabilità nella situazione in cui versa oggi ALS.
La proprietà italiana – che nel 2021 ha ceduto la partecipazione a un partner che appariva strategico per il futuro di ALS – esprime oggi profondo rammarico per l’evolversi di una vicenda che danneggia non solo economicamente, ma anche a livello reputazionale il nome Angelantoni, costruito in oltre 90 anni di attività all’insegna dell’innovazione, della serietà e del radicamento territoriale”.